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Bonaventura, l’ora del leader: impossibile tenerlo fuori

Giacomo Bonaventura, centrocampista del Milan (credits: GETTY Images)

Il numero 5 rossonero con la rete al Napoli ha chiuso il momento più brutto della sua carriera e ora è pronto a riprendersi il suo Milan

Alessio Roccio

ULTIME NEWS MILAN - Con la rete realizzata al Napoli sabato sera, Giacomo 'Jack' Bonaventura si è messo alle spalle il periodo più brutto della sua carriera. Il 30enne marchigiano nell'ultimo anno è stato costretto a passare la maggior parte del suo tempo infermeria e in sala riabilitazione, lavorando spesso da solo per recuperare al 100% dall'operazione al ginocchio.

Nonostante i momenti di sconforto che non sono mancati, Bonaventura ha sempre manifestato grande positività nelle interviste rilasciate, dichiarando sempre come sarebbe tornato più forte di prima e al 100% della condizione. Forse ora non è ancora al top della forma, ma il calciatore visto sabato a San Siro è certamente un elemento importante per la rosa rossonera e in questo momento è impossibile poterlo lasciare fuori. Col rientro di Calhanoglu dalla squalifica si apre un ballottaggio tra il turco e Jack salvo clamorose esclusioni.

Ieri Jack ha parlato a Milan TV e inevitabile è stata la domanda sull'obiettivo Champions: "Giustamente, dobbiamo renderci conto che la situazione è brutta, per quello che volevamo fare a inizio anno dobbiamo fare qualcosa di straordinario per qualificarci in Europa League, in Champions League o in quello che vogliamo fare".

Sul suo ruolo e sulla Nazionale: "Siamo parecchi centrocampisti quest'anno. Io in questi anni ho giocato tanto da mezzala e tanto da esterno. Per me non fa tanta differenza, l'importante è avere le idee chiare. Ho giocato un po' dappertutto, l'importante è che il mister mi dica in quali zone muovermi in campo e cosa vuole da me. A centrocampo serve correre di più, perché si è più nel vivo del gioco in entrambe le fasi di gioco. Se si gioca esterno, invece, è un po' meno dispendioso dal punto di vista fisico. Stare vicino alla porta mi piace, quindi penso anche io che quella possa essere la mia posizione giusta. Chi sta più vicino all'area ha più occasioni di fare gol. Nazionale? Roberto Mancini è un allenatore esperto e che ha vinto. Io penso che se a giugno sarò tra i giocatori più in forma in Italia mi convocherà. Andare in Nazionale è sempre bellissimo. Ero quasi sempre convocato prima di farmi male. Voglio lavorare bene e riprendermi la Nazionale e il Milan". Intanto, Pioli ha parlato di Piatek: continua a leggere>>>

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