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Milan, una notte da ricordare tra sogni e tabù sfatati

Il Milan festeggia un gol, Getty Images

Quella contro l'Atalanta è stata una vittoria pesante del Milan per classifica e non solo: dà morale e sicurezza, anche visti i precedenti.

Stefano Bressi

Era fondamentale vincere, per una serie di motivi. La classifica in primis: con i tre punti di ieri, infatti, i rossoneri hanno difeso il quarto posto e allontanato l'Atalanta, ora a 4 punti dal Milan. Poi il morale. Solo il Napoli tra le big era riusciuto a vincere con l'Atalanta a Bergamo, le altre si erano tutte piegate e solo la Roma era riuscita a evitare la sconfitta, pareggiando. Insomma, quella di ieri sembra finalmente una vittoria di un Milan maturo, arrivata contro una grande. Una vittoria che fa sognare e che profuma di Europa che conta. Inoltre, ieri sera sono stati sfatati finalmente un po' di tabù che tormentavano i rossoneri.

Il primo riguarda direttamente Gennaro Gattuso. L'allenatore rossonero infatti non aveva mai vinto contro Giampiero Gasperini, nonostante ci avesse giocato contro ben 3 volte. I precedenti contro la Dea infatti erano di due pareggi e una sconfitta. Ieri è arrivata finalmente la vittoria e Rino ha in un certo senso vinto la sfida a distanza con il tecnico nerazzurro. L'organizzazione del Milan ha avuto la meglio sulla veemenza, la corsa e la grinta dell'Atalanta.

Secondo tabù sfatato è ovviamente di Hakan Calhanoglu. Il turco nonostante fosse tra i giocatori ad aver maggiormente tentato il tiro in Serie A quest'anno era ancora a quota zero gol all'attivo in campionato. L'unica marcatura risaliva alla sfida di Europa League contro il Dudelange. Essersi sbloccato è fondamentale, averlo fatto in un match così importante ancora di più, soprattutto con un gol bellissimo, in perfetto stile Calhanoglu: missile a filo d'erba all'angolino. Imparabile, al 61° tiro. Ora bisogna trovare continuità.

Anche l'Atalanta in sè rappresentava in realtà un tabù mica male per il Milan. I rossoneri non vincevano contro i bergamaschi, che fosse in casa o in trasferta, da cinque lunghi anni. Era inizio 2014 e si giocava a San Siro. Anche in quel caso era finita 3-1, con una doppietta. Di Kakà che aveva trovato il gol numero 100 e 101 in rossonero. Dopo cinque anni, il Milan è tornato a battere l'Atalanta.

Infine, il terzo gol. Arrivato direttamente da calcio d'angolo. Proprio alla vigilia era stato chiesto a Gattuso come mai il Milan segnasse così poco di testa e da palla inattiva, soprattutto in confronto ai numeri dei bergamaschi, eccellenti. Ecco qua. Gol di Krzysztof Piatek su colpo di testa da calcio d'angolo. L'ultima volta che il Milan aveva segnato così era marzo di un anno fa, con gol di Leonardo Bonucci. L'allora ex capitano aveva segnato proprio contro la Juventus.

Insomma, una serie di eventi positivi che, sommati alla vittoria pesante, lasciano pensare che finalmente il Milan possa essersi davvero sbloccato, essersi tolto un peso. Gattuso aveva detto alla vigilia che mentalmente avrebbe potuto avere un peso importante. Vedremo se avrà ragione, già da venerdì contro l'Empoli a San Siro.

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