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Ranieri: “Entrare in Champions non sarà facile…”

Claudio Ranieri, ex allenatore del Nantes, Getty Images

Alla vigilia della gara con l'Empoli, si è presentato Ranieri in conferenza, nuovo allenatore della Roma. Ecco tutte le sue parole.

Stefano Bressi

Dopo un periodo negativo, Eusebio Di Francesco è stato esonerato dalla Roma. Al suo posto ecco Claudio Ranieri, che torna in giallorosso per solo amore e con l'obiettivo di portare la squadra capitolina in Champions League, nella lotta che coinvolge anche il Milan, che ieri ha vinto contro il Chievo Verona per 2-1. Oggi, alla vigilia del match contro l'Empoli, il nuovo tecnico si è presentato in conferenza stampa. Ecco alcune delle sue parole: "La scelgo per un fatto che tutti sapete. Perché la scelgano gli altri non lo so, posso immaginare che Roma dà emozioni che in altri posti non sono così speciali. A Roma si vive 25 ore al giorno di calcio, ne parlate in tutte le sedi. È una squadra che fa notizia. Negli ultimi anni sta lottando sempre per la Champions League, quindi è una delle migliori. C'è una nuova proprietà che fa del suo meglio, investe un sacco di soldi. Chiaro che a fine stagione debba far quadrare il bilancio. Questo è tutto. L'aspetto mentale è la prima cosa. Ho parlato solo di aspetto mentale, non di caratteristiche tecniche. L'aspetto mentale è la cosa più importante, di volere fortemente un obiettivo. Voglio gente ambiziosa, so che entrare in Champions League non sarà facile, ma non mi arrenderò mai. Incontrerò tante difficoltà, se sono un negativo mi arrendo, se sono un caparbio cerco di aumentare e capire perché, scavalco il problema. Voglio giocatori che non si arrendono. Quella di tanti anni fa era una squadra importante, magari che stava sul viale del tramonto, c'erano diversi giocatori che avevano dato tantissimo, sono riuscito a motivarli il primo anno, meno il secondo. Per quello andai via, se non riesco a motivare i miei giocatori me ne vado via. Fatemi sentire la squadra e poi saprò rispondere. Ci vuole l'aiuto del pubblico, ma soprattutto dei giocatori. Chiederò loro tantissimo, sono esigente con me stesso e voglio il massimo da loro. Non ricordo cosa mi ha detto Francesco. Mi ha chiesto cosa facessi e dove fossi. E abbiamo continuato a parlare. Non ho sentito Eusebio, capisco l'amarezza, ma ho fatto un tifo spaventoso per lui. Il primo anno e anche adesso, e mi dispiace tantissimo. È un gran professionista e lavoratore, non c'è un allenatore esente da errori. Non ho trattato il contratto, ho perso rispetto a quando sono andato via. Non sono qui per soldi, ma per la maglia. Io mi vedo adesso qui con voi e mi vedo domani sera in panchina. Non vado oltre. Sono abituato a fare passo dopo passo. Un'altra società non l'avrei presa a queste condizioni, se la Roma chiama devo rispondere sì. Le emozioni sono sempre belle, continuo a fare questo lavoro perché mi dà emozione. Quando si cambia società è sempre un qualcosa in più per capire, il ritorno a Roma è sempre qualcosa di speciale, per noi tifosi romani. L'emozione è massima, così come l'ambizione e il sapere che è un momento difficile. Ma sono pronto a lottare".

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