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Milan, problema attacco: mai così pochi gol negli ultimi trenta anni

Salvatore Cantone

"La Gazzetta dello Sport", si concentra sull'attacco del Milan in questa stagione: mai così male negli ultimi 33 anni. Servono i gol

NEWS MILAN - La Gazzetta dello Sport, in edicola questa mattina, si concentra su un problema che sta affliggendo il Milan da diverso tempo. Quello dell'attacco. Il Diavolo, con 28 gol in 26 partite, ha il quindicesimo attacco della Serie A. Molto meglio la fase difensiva, considerando che la squadra rossonera è sesta in graduatoria, sebbene abbia preso nove gol tra Atalanta e derby.

Come dicevamo, questo problema non è nuovo. Negli ultimi anni, dopo 26 partite, non sono mai arrivate cascate di gol: per superare quota 40 reti occorre tornare allastagione 2012-13, ma per trovare un dato peggiore di quello di questa stagione bisogna tornare addirittura alla stagione 86-87, cioè quando i gol fatti furono 26.  Vero, adesso nel Milan c'è Ibrahimovic, ma a 38 anni non gli si può certamente chiedere lo stesso numero  di gol che realizzava in passato, sebbene l'impatto dello svedese sia stato assolutamente positivo.

Il problemi del Milan in attacco sono essenzialmente due: la difficoltà della squadra in alcune partite di entrare nell’area avversaria e la scarsa lucidità degli attaccanti della conclusione. Questo è anche dovuto al fatto che, a parte Ibrahimovic, non ci sono centravanti puri. Rebic e Castillejo sono due esterni, mentre Rafael Leao è una seconda punta. Insomma, senza Zlatan e senza l'esplosione di Rebic sarebbe stato un vero e proprio disastro.

Per arrivare in Europa League, nel caso in cui il campionato ripartisse, bisogna assolutamente migliorare. Al momento i gol degli attaccanti sono 16 sui 28 complessivi (nel conto vanno inseriti anche Piatek e Suso), ovvero il 57 per cento. Davvero troppo poco. La vera nota dolente del reparto è Rafael Leao, visto che ha segnato solo due gol in questa stagione. Pioli chiede di più anche a Calhanoglu: il turco è il milanista che tira di più, ma il tecnico l'ha avvicinato alla porta proprio perchè si aspetta un contributo maggiore in termini realizzativi. In sostanza Pioli studia il da farsi: quando si ripartirà non ci sarà tempo da perdere. Intanto Galliani lancia l'allarme, continua a leggere >>>

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