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Milan, il rinnovo di Leao oscura un attacco da ricostruire

Francesco Aliperta

Con il Milan ancora impegnato nella trattativa per il rinnovo di Leao, andiamo ad approfondire alcune dinamiche per l'attacco rossonero

Quanto i rinnovi dei giocatori importanti siano difficili, noi tifosi del Milan lo sappiamo molto bene. Non volendo andare troppo lontano potremmo iniziare da Donnarumma, passando per l'interista Calhanoglu fino ad arrivare al riscoperto Franck Kessié. Vero che tutti e tre i citati, alla fine, sono andati via, ma la quantità di stress a leggere le mille dichiarazioni ci ha cementato un pessimismo tale da farci diventare dei Leopardi contemporanei. Quasi fosse un'entità divina che aleggia sul tetto di Casa Milan, anche quest'anno ne vedremo di sviluppi, e contro sviluppi, per quanto riguarda Rafael Leao. Il portoghese sembra voler rimanere in rossonero e alcune sue mezze reazioni fanno intendere in quel senso. Eppure, tralasciando per un attimo l'intricata situazione dell'attaccante, dovremmo iniziare a puntare gli occhi verso l'elefante nella stanza.

In un reparto offensivo che non sembra funzionare come la scorsa annata, vi sono nuovi interpreti e vecchie conoscenze. Partiamo dalla punta centrale: Olivier Giroud si sta riconfermando sui livelli visti da gennaio 2022 in poi. Senza di lui il Milan ha faticato, e non poco, a trovare un punto di riferimento tra le maglie avversarie. Non volendo contare i gol fatti dal francese, molti dei quali pesanti e decisivi, ciò che stupisce è l'apporto che riesce a dare un giocatore che a settembre ha spento ben 36 candeline. Corre, rincorre, pressa, fa da sponda, regala assist e conclude magnificamente. Un qualcosa che, prendendo un nome a caso, non abbiamo visto da Divock Origi. L'ex Liverpool sembra un corpo estraneo e il pretesto di un infortunio che non lo ha fatto partecipare alla preparazione estiva è ormai estinto. Il belga rientrerebbe nella lista di ipotetiche cessioni, anche perché una sua vendita garantirebbe una bella plusvalenza visto l'arrivo a parametro zero.

Il dilemma Brahim Diaz

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Passiamo a lui, il folletto spagnolo che divide in due fazioni ben precise il tifo milanista. Da una parte c'è chi voterebbe per la sua permanenza, puntando sul fatto che, effettivamente, oltre Leao è proprio lui l'unico giocatore in grado di saltare l'uomo. Di magie tra le gambe avversarie ne abbiamo viste da quando veste la maglia rossonera, ma ciò che preoccupa è l'inconsistenza in quell'ultimo guizzo in grado di renderlo un giocatore vero. Proprio su quest'ultimo punto, infatti, ribatte l'altra parte del tifo. Brahim Diaz veste la maglia numero 10, non un numero qualunque, ma non sembra possedere le qualità di chi, prima di lui, ha indossato tale eredità. Togliamo dalla lista giocatori come Boateng, Honda o lo stesso Calhanoglu, perché tornando al Milan di un tempo vi erano Seedorf, Rui Costa, Rivera e Boban. Sembra chiaro e conciso il dislivello presentato, ma non possiamo neanche dimenticare che stiamo parlando di un classe '99 e che i margini di crescita ci sono, eccome se ci sono.

L'ingrippo De Ketelaere

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Arriviamo poi a CDK. Ora, risultano inutili e alquanto fastidiosi alcuni paragoni con Kvaratskhelia. Il georgiano che sta facendo ammattire qualsiasi difesa incontri, speriamo non la nostra nel doppio incrocio europeo, è stato inserito in un contesto completamente diverso. Prima di tutto, De Ketelaere è arrivato con il peso di un cartellino gravoso e delle aspettative acuite da paragoni con Kakà, Redondo, Holly e anche Benji. L'attaccante azzurro, invece, sbarca a Castelvolturno in punta di piedi, tant'è che gli stessi tifosi che ora lo elevano a salvatore solo qualche mese fa rimpiangevano Insigne. Inoltre, il gioco che sta mostrando il Napoli in questa stagione sembra essere cucito perfettamente per lui, al contrario del trequartista belga che fatica ancora oggi a capire i meccanismi di quello rossonero. Per questo motivo, fare bilanci su De Ketelaere e reclamarne una sua cessione non è contemplabile, poiché questo ragazzo ha solo bisogno di tempo e di un ambiente che possa, anche solo per un attimo, dimenticarne il prezzo d'acquisto.

L'eterno Ibrahimovic

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Concludiamo con lui, l'eterno Zlatan Ibrahimovic. Sembra notizia delle ultime ore che l'attaccante svedese abbia sentito qualche dolore fisico subito dopo il match per la qualificazione ad Euro2024 contro il Belgio. Senza nulla togliere ad un giocatore che è stato tra i più forti di sempre, ma il Milan dovrebbe iniziare a guardarsi intorno, alla ricerca di un vero sostituto. Potremmo, infatti, riprendere lo stesso discorso fatto per Giroud: se il francese risulta fondamentale in campo, Ibra lo sembra nello spogliatoio e durante gli allenamenti. Ma l'età avanza per tutti, così come per loro due. Gli ultimi nomi che circolano sarebbero quelli di Retegui e Hojlund. Il primo è una vera e propria scommessa, mentre il secondo sarebbe un acquisto in grado di garantirti almeno 4/5 anni con in rosa un bomber da 20 e passa gol a stagione. Ci sarebbe da sottolineare che il danese è di proprietà dell'Atalanta, da sempre bottega cara, ma Hojlund è un investimento da fare, non solo per migliorare la rosa, ma anche, e soprattutto, per lanciare un messaggio chiaro a tutte le altre squadre: il Milan vuole continuare a competere ad alti livelli.  Milan, la stella della Ligue 1: "Non chiudo nessuna porta" >>>