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MILAN ALL’ESAME DI INGLESE CON POCHE IDEE A CENTROCAMPO

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Il Milan di Filippo Inzaghi affronta le aquile dorate del Manchester City, campioni in carica nella massima serie inglese, con una squadra ancora in divenire, figlia di un progetto seppur chiaro nella sua enunciazione ma con un percorso di...

Andrea Bricchi

Il Milan di Filippo Inzaghi affronta le aquile dorate del Manchester City, campioni in carica nella massima serie inglese, con una squadra ancora in divenire, figlia di un progetto seppur chiaro nella sua enunciazione ma con un percorso di realizzazione e completamento ancora lungo da affrontare e con un problema serio da affrontare per il quale, al momento, a meno di notizie improvvise dal fronte mercato, appare di ben difficile soluzione: un centrocampo senza idee, incapace di dar vita ad una manovra che consenta di arrivare al goal mantenendo l'assetto tattico in equilibrio. Si dirà che al momento mancano i due titolari inamovibili dell'ultimo campionato, Montolivo e De Jong e che chi li ha sostituiti, Cristante e Saponara, hanno da un lato fatto vedere buone cose in fase di costruzione, ma dall'altro devono ancora crescere e migliorare la fase difensiva, in un contesto di equilibrio di tutta la squadra che risulta ancora precario. A questo punto a Inzaghi si chiederà un super lavoro per motivare i suoi giocatori, soprattutto quelli più giovani, a dare sempre e comunque più del massimo (e non è certo questa la parte più difficile), e al contempo per trovare al più presto un assetto che funzioni, provando forse a mischiare le carte, spostando qualche pedina, e soprattutto coinvolgendo di più i giocatori di attacco e difesa nella manovra. Senza far finta di non considerare un tasso tecnico dell'intera squadra decisamente inferiore aigli avversari di stasera. La squadra al momento non è in grado di esprimere un gioco che le consenta di poter sostenere confronti alla pari con le squadre che ha affrontato e affronterà in questa tournee americana.Ci saranno altre sconfitte pesanti, forse, e forse qualche sponsor comincerà davvero a disamorarsi della squadra (è un rischio reale) e all'Amministratore Delegato verrà un alro attacco di bie come l'estate scorsa contro il Real Madrid, ma tutto si può dire meno che non ne fossero a conoscenza. Tutti, nessuno escluso.

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