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Maldini: “Milan o Italia? Aspetto proposte. Fiducia in Mancini e Balo”

Paolo Maldini Milan
L'ex Capitano rossonero Paolo Maldini è tornato a parlare di Milan e di tanti altri argomenti: su tutti la nuova Nazionale e la scelta di Buffon

Edoardo Lavezzari

Intervistato da Sky Sport 24, l'indimenticabile ex rossonero Paolo Maldini si è espresso così sul momento dei rossoneri e su un suo possibile ritorno in società: "Alla fine i miei non sono dei veri e proprio 'no' ho parlato tante volte, poi non le cose non sono andate in porto, perchè sono molto selettivo, ma non è vero che non sono aperto a nulla. La mia storia mi impone di essere selettivo, per la storia mia, di mio papà e dei miei figli con il Milan. Le mie scelte sono obbligate: o Milan, o Italia. Ho sempre detto che non ci deve essere per forza un mio impiego con una delle due, la mia storia è già talmente bella da sembrare un fiaba. Per un mio coinvolgimento devono succedere tante cose, per ora non sono successe".

Su Buffon: "E' difficile dargli un consiglio perchè nessuna storia è uguale a un'altra, solo lui sa come si sente. Sicuramente ci accomuna una cosa: l'amore per questo sport e nasce lì la difficoltà di dire basta. Per me non è stata una cosa traumatica perchè per tanti anni arrivavo a maggio e decidevo se continuare o meno, d'accordo con società, allenatore, spogliatoio e le mie condizioni fisiche".

Su Gattuso: "Secondo me ha fatto veramente bene, tutti ci aspettavamo grinta, volontà ecc. ecc. Invece ci ha sorpreso da un punto di vista della comunicazione e dell'aspetto tattico, quelle esperienze all'estero e in Serie B, unite alla conoscenze apprese dai grandi allenatori gli hanno fatto bene. Ho parlato con lui quando è arrivato in Primavera, mi chiedeva di mio figlio, gli dicevo di non convocarlo perchè non era pronto...lui invece lo ha convocato [ride ndr]. Poi abbiamo parlato del futuro di mio figlio, poi ci siamo sentiti per i vari complimenti".

Il caso De Vrji: "Io la giocherei tutta la vita, non c'è nemmeno da pensare. E' la conclusione di una cavalcata incredibile per la Lazio e la dimostrazione di serietà di un professionista. Deve giocare, fare una grande partita e così potrà dimostrare all'Inter di essere un grande giocatore. Mi stupisce che qualcuno possa mettere in discussione il carattere e la professionalità di un grande giocatore. La decisione dovrebbe essere solo sua, di nessun altro".

Nesta a Perugia: "Sono rimasto sorpreso della sua scelta, sapevo che già a metà anno aveva avuto dei contatti con squadre di Serie A. Ha fatto esperienza a Miami, adesso aveva bisogno di avvicinarsi a un calcio più professionistico e la Serie B è l'ambiente giusto. Non avrà una missione facile nel portare il Perugia in Serie A, ma credo sia un progetto a lungo termine, gli faccio i miei migliori auguri".

Mancini e la Nazionale: "Si deve progettare tutto, tanto per il Milan che per la Nazionale. Mancini è l'uomo giusto, ma ancora non si riesce a vedere come sarà la Federazione nei prossimi anni, non si riesce a intuire il progetto e questo è quello che è capitato in questi ultimi anni. Per non qualificarsi devono succedere tante cose e la Federazione ha fatto di tutto per farle succedere".

Balotelli: "Chi meglio di Mancini per gestirlo? Lo ha avuto da ragazzo, conosce il suo aspetto tecnico e quello caratteriale. Il gruppo deve sempre stare al primo posto, da Mario ci si aspetta un'evoluzione nel diventare un uomo squadra. Sarebbe un peccato, soprattutto in questo momento, non avere un giocatore così talentuoso in Nazionale".

Un futuro al Milan o in Nazionale: "Non sono io a dover scegliere: Costacurta e i commissari del CONI ci sono, ma non si sa fino a quando e non si sa come sarà il futuro e questi sono due problemi. Io sono sempre pronto ad ascoltare proposte dal Milan e dalla Nazionale".

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