Milan, rivoluzione Allegri: Il 4-3-1-2 ritorna in grande stile?

Nonostante i rumors e le voci di mercato non ci possano dare, ancora, un'idea chiara di quello che sarà il Milan di Allegri, alcune considerazioni ci permettono, comunque, di ragionare in vista della squadra che sarà. Già, perché la cessione di Tijjani Reijnders toglie, inevitabilmente, della qualità nella rosa rossonera ma i possibili ingaggi di Luka Modric e Granit Xhaka possono ampiamente sopperire a tale lacuna.

Poi, Allegri non è esattamente un allenatore dalla fissa visione. Sia con il Milan, tra il 2010 e il 2014, e sia nelle sue due avventure con la Juventus, il tecnico livornese ha spesso cambiato il modulo di gioco in base alle caratteristiche dei suoi giocatori. Lo abbiamo visto adottare il 4-2-3-1, il 4-3-3, ma anche il 3-5-2 e il 3-4-1-2. Insomma, a fare la differenza non è lo schieramento tattico ma i protagonisti in campo. Tuttavia, c'è un modulo ricorrente, una formazione che ha permesso ad Allegri di farsi notare con il suo Cagliari, tra il 2008 e il 2010, di vincere uno scudetto con il Milan e di raggiungere la prima finale di Champions League con la Juventus. Parliamo del 4-3-1-2.

Ora, per adottare il modulo sopracitato nel suo nuovo corso rossonero, il tecnico livornese ha bisogno di cambiare la rosa a disposizione. Non troppo, però, perché non è un mistero che Allegri voglia puntare a trasformare Leao in una seconda punta, dunque accentrandolo e non relegandolo alla fascia sinistra. Ma chi può affiancare il portoghese? Santiago Gimenez rimane in dubbio, dato che il nuovo allenatore rossonero vorrà valutarlo con i suoi stessi occhi. C'è poi l'idea Dusan Vlahovic, un giocatore che, coadiuvato in un attacco a due, può certamente superare le difficoltà riscontrate nell'ultima stagione.

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E il trequartista dietro il tandem d'attacco? In lista c'è sempre Christian Pulisic, giocatore versatile che ha già giocato sulla trequarti. Tuttavia, un po' come accadde con Kevin Prince Boateng, Allegri potrebbe trasformare Ruben Loftus-Cheek in un trequartista invasore. Un'idea che fu già di Stefano Pioli durante il suo ultimo anno in rossonero.