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Kessie, grazie ma… addio. Rimpiangerà il Milan come molti altri

Franck Kessie Milan

Franck Kessie lascia il Milan nel migliore dei modi, ma il suo addio lascia perplessi. Il Barcellona è davvero la scelta giusta?

Renato Panno

Se c'è un giocatore che ha assistito alla crescita graduale del Milan quello è proprio Franck Kessie. Arrivato nella famosa estate del 2017, quella della parentesi cinese, l'ivoriano si è messo alla prova dopo una straordinaria stagione all'Atalanta che ha attirato l'interesse di tutti. Il Diavolo ebbe la meglio sulla concorrenza della Roma e si assicurò un talento evidente destinato a fare le fortune del club per diversi anni. Ed effettivamente così è stato. Il Milan e Kessie sono cresciuti insieme fino a raggiungere uno scudetto sudato, voluto e meritato.

Un percorso in crescendo passato dall'Europa League, alla conquista di un posto in Champions fino al suo culmine ultimo. Il classe 1996 ha occupato anche diverse posizioni in campo: mezzala, centrocampista centrale e, come accaduto in questa stagione, anche trequartista. Una presenza costante, una certezza per tutti gli allenatori passati da Milanello in questi anni. I tifosi in questi anni non ne hanno apprezzato soltanto le qualità in campo, ma anche i suoi comportamenti al di fuori dal rettangolo verde. La storia del 'Presidente' è entrata presto nei cuori di tutti, ma è bastato poco a far naufragare un rapporto potenzialmente idilliaco.

La scorsa estate, infatti, Kessie ha pubblicamente rassicurato tutti sul suo rinnovo di contratto, in scadenza a giugno 2022. Un amore folle quello per il Milan, un club in cui sarebbe rimasto a vita. E invece, alle parole, non sono per niente seguiti i fatti. I rossoneri gli hanno subito proposto un'offerta quasi triplicata rispetto ai 2,2 milioni di euro percepiti attualmente, ma le sirene estere gli hanno fatto ben presto cambiare idea. E allora ecco che è arrivato l'accordo con il Barcellona, club con cui ha già sostenuto le visite mediche e firmato il contratto.

Ma siamo sicuri che sia la scelta giusta? Innanzitutto per lui non sarà semplice farsi spazio in una squadra che conta centrocampisti del calibro di Sergi Busquets, Pedri e Frankie De Jong, solo per fare tre nomi illustri. Difficile prevedere il suo futuro blaugrana, ma quello rossonero, lì a portata di mano, garantiva una luce diversa: possibilità di diventare uno dei leader tecnici principali in un club che, dopo anni bui, ha finalmente rivisto la luce. Chissà che non finirà a rimpiangere il Milan come tanti altri suoi predecessori. D'altronde la storia è maestra di vita, ma il dio denaro spesso è più forte di qualsiasi cosa. Le Top News di oggi sul Milan: Cardinale arriva in Italia, parla Ibrahimovic dopo l'operazione

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