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Roberto Mancini, Commissario Tecnico dell'Italia (credits: GETTY Images)
"Roberto Mancini, Commissario Tecnico della Nazionale Italiana, ha parlato a 'Esquire'. Queste le dichiarazioni di Mancini:
"Sul ridare lustro al calcio italiano: "Abbiamo vinto per decenni pensando solo al risultato finale, da noi è più importante di come si arriva a vincere. Oggi il calcio è cambiato, se non giochi bene non vinci con continuità". Spazio a giovani talenti: "La Nazionale può fare tanto per il movimento calcistico italiano, anche chiamare ragazzi che nessuno conosce o giocano nelle serie inferiori può essere d'aiuto".
"Sul possibile esordio di Moise Kean contro la Finlandia ed i tanti giovani convocati in azzurro: "Credo che i giocatori bravi e giovani da noi ci siano sempre stati anche nei momenti più difficili. Ce n'erano e si poteva provare a fare qualcosa di diverso. Ai miei tempi i giocatori di 20 anni avevano già 150 presenze in prima squadra, ora c'è bisogno che giochino di più".
"Sulla mancanza di esperienza dei più giovani: "Tecnicamente sono tutti bravi, ma giocare è fondamentale soprattutto nelle partite internazionali. Spero che nel giro di 5-6 anni si possa tornare a vedere 5-6 italiani bravi nelle squadre di club".
"Sui giocatori della Nazionale: "Un calciatore può giocare male o bene, non è importante quello, l’importante è che dimostri qualcosa di diverso, qualcosa che possa farlo giocare in Nazionale. Perché la Nazionale è fatta per 30, 40 giocatori, non di più. Per i migliori. Se ci sono tecnica e fisico insieme è meglio, perché a volte le partite si decidono con un calcio piazzato, un calcio d’angolo. Ma il calcio si gioca con i piedi, prima di tutto è importante avere quelli". Intanto, oggi il Milan ha giocato in amichevole contro il Chiasso: per il risultato del match, continua a leggere >>>
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