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Gandini a R24: “Gazidis è molto bravo, ma dovrà imparare a muoversi in Italia”

Umberto Gandini ex Milan
L'ex dirigente rossonero Umberto Gandini, accostato al Milan in diverse occasioni in queste settimane, si è espresso così sul suo futuro

Edoardo Lavezzari

Intervenuto in diretta a "Tutti Convocati" su Radio 24, Umberto Gandini ha parlato così del suo futuro: "Avendo 25 anni di esperienza, 23 al Milan e 2 alla Roma mi fa piacere essere conteso, in particolare quest'estate quando sui social i tifosi milanisti e romanisti parlavano tra loro dicendosi che sarei dovuto andare da una o dall'altra parte.

Il mancato ritorno al Milan: "Non torno al Milan per una serie di motivi, ho parlato con la proprietà e soprattutto con Gazidis che conosco molto bene e abbiamo convenuto che non era il caso di tornare in società, quindi sono sul mercato".

Su Gazidis: "Lo conosco da tantissimi anni, da quando era in MLS, lui ha un background legale. E' stato vice commissioner della MLS, nel corso degli anni è cresciuto e un po' a sorpresa venne scelto come amministratore delegato dell'Arsenal, che stava cambiando proprietà, passando da una squadra gestita da 2/3 famiglie a Stan Kroenke, il magnate americano. E' una persona posata, diplomatica, è entrato in punta di piedi e ha fatto grandi numeri a livello di soldi. In campo gestiva Wenger, fuori dal campo lui nonostante tanti problemi a livello societario con i soci che vendevano quote di società e avevano problemi tra loro. Ivan è un grande gestore, con una conoscenza molto vasta, è sicuramente in grado di gestire un grande club e penso che il fascino di riportare il Milan ai livelli che gli competono lo abbia affascinato. Un grande manager che arriva dall'estero ha la grande difficoltà di entrare in un ambiente culturale molto diverso. Tra la Premier League e la Serie A c'è un abisso, non sono dei ricavi, ma anche nei modi in cui vengono fatti. Lo stadio della Roma? Quando sono arrivato era già tutto fatto, è stato più difficile far capire a Pallotta altre cose come il rapporto con gli Ultras. Gazidis avrà difficoltà a livello culturale per inserirsi in organi come la Lega. Un altro problema sarà la generazione dei ricavi, l'Arsenal fattura 135 milioni dallo stadio, Inter e Milan sui 40 da San Siro, anche crescendo al ritmo del 100% (e non è possibile) ci vorrà qualche anno per arrivare a quel livello".

Il futuro: "Io all'Arsenal? Ci ho pensato, ma Gazidis ha pensato a una gestione duale che non prevede un AD, ma presto arriverà il figlio di Stan Kroenke. Se potessi scegliere vorrei andare in un grande club all'estero, ma quei 7/8 che mi possono interessare sono già a posto, quindi sono realistico e guardo altrove. Una nuova federazione come la Federcalcio mi interessa molto, ma anche la Lega Calcio cerca un nuovo AD. Dopo 23 anni di Milan pensavo che non sarei mai andato in un'altra squadra in Italia e poi sono andato alla Roma, quindi ora mi sono svezzato e mi sento pronto a ogni genere di esperienza".

Monchi: "A Roma ci ho lavorato una stagione, ma lo avevo conosciuto con i trasferimenti di Bacca e Rami. Il suo talento è andare a trovare giocatori sconosciuti, è facile trovare i grandi campioni in Nazionale, è molto difficile trovare un giocatore come Under. Ha i suoi metodi e ci tiene moltissimo, ha un progetto di medio termine e sta provando a trasformare la Roma in una squadra che possa combattere per vincere una competizione ogni anno. La Roma è attrezzata bene, ci aspettavamo qualcosa di più in avvio, è stata la stessa partenza dell'anno scorso se ci pensate".

Le emozioni e il business del calcio: "Una cosa straordinaria di questo mestiere, però, è la possibilità di lavorare con le emozioni della gente e io l'ho detto anche ai nuovi proprietari del Milan, lo devono imparare presto. Siamo troppo importanti per la vita di tutti i giorni della gente, anche se poi in campo ci vanno i giocatori e sono loro che fanno soffrire. Nel caso del Milan, oggi, bisogna far capire come andare a San Siro è importante come per un madridista andare al Bernabeu, all'Arsenal hanno capito l'importanza dell'Emirates Stadium e non perdono soldi da anni".

Berlusconi e Galliani a Monza: "E' molto bello per il calcio, sono due persone con una grandissima passione per il gioco. Io sono molto più vicino a Galliani per frequentazione quotidiana e posso dirvi che è contentissimo, è una cosa che lui avrebbe ritenuto impossibile fino qualche anno fa, adesso si è realizzata"

Gattuso e Maldini: "Mi sorprende di più Gattuso allenatore di Maldini dirigente. Per come parlava non mi aspettavo una scelta verso questa carriera, poi io l'ho seguito fin da quando era ragazzino fino a oggi, sicuramente ha fatto un percorso diverso da quello di Inzaghi, ha fatto la gavetta. Mi ha sorpreso di più vederlo guidare il Milan con questa autorità piuttosto che vedere Paolo dirigente, avrebbe dovuto entrare nel calcio molto prima, anche se sappiamo tutti i motivi delle sue scelte. Lui ha sempre voluto una ruolo importante in un progetto importante. Aveva la possibilità di andare con Ancelotti al Chelsea o con Leonardo a Parigi, ma evidentemente solo questo progetto lo ha convinto".

Il derby: "L'Inter è più completa e ha una rosa più equilibrata. Il Milan ha mostrato di poter vincere partite all'ultimo secondo anche da inferiore sulla carta. Siamo al 51/49 per l'Inter".

La Serie A: "La Juventus non ha mai sbagliato, è gestita benissimo e ha anche una cosa che non guasta mai: la fortuna. Tra le milanesi è più attrezzata l'Inter a fare l'antijuve, ma speriamo i tempi siano brevi per entrambe e anche per Roma e Napoli, per il calcio italiano sarebbe importantissimo aumentare la competitività ad alto livello. Per quanto riguarda l'Europa la Juve e la Roma hanno mostrato quanto è difficile arrivare così in alto, poi per vincere serve qualche dettaglio che è mancato. Inter e Milan? Hanno DNA molto diversi e credo che a livello internazionale sia più facile per il Milan arrivare a certi livelli".  .

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