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SERIE A

Riforma Serie A a 18 squadre, l’idea non piace ai club: lo scenario

Gabriele Gravina, Presidente della FIGC (credits: GETTY Images

La riforma della Serie A con il passaggio da 20 a 18 squadre non convince la maggior parte dei club, almeno per il momento

Riccardo Varotto

La riforma della Serie A con il passaggio da 20 a 18 squadre sta facendo parecchio discutere nell'ultimo periodo. L'edizione odierna del Corriere della Sera fa il punto della situazione, aggiornando i lettori sull'evolversi della faccenda. Nella giornata di ieri, i club si sono riuniti per discutere della questione ed era presente anche Gabriele Gravina. Il Presidente della FIGC ha invitato i presenti a ragionare collettivamente per cercare di trovare la miglior soluzione: non c'è la volontà di creare rivoluzioni visto il periodo difficile a livello economico, però serve un cambiamento.

Da questa prima riunione trapela che solo 5-6 società sarebbero favorevoli a questo passaggio da 20 a 18 squadre. Le motivazioni sono semplici: le big avranno a che fare con la nuova Champions League dal 2024 e quindi giocherebbero ancora più partite. Dall'altra parte, i piccoli e medi club non gradiscono il passaggio a 18 squadre perché perderebbero parte degli introiti viste le 4 partite in meno. Inoltre, ci sarebbe da capire meglio come funzionerebbe il discorso paracadute.

I principali campionati europei di riferimento sono a 20 squadre (Premier League e LaLiga) e non pensano affatto al taglio dei club nella massima serie. Una soluzione che aiuterebbe parecchio sarebbe quella di tagliare sensibilmente le squadre in Lega Pro e nelle categorie inferiori, infatti nei prossimi giorni verrà indetta una riunione con queste società per delineare meglio la situazione. Questa riforma della Serie A con il passaggio da 20 a 18 squadre non parte con il piede giusto. Kaio Jorge, Dalot e non solo: ecco le top news di oggi sul calciomercato del Milan.

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