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Cantamessa: “Il FFP paralizza la libertà dei club”

Renato Panno

L'avvocato Leadro Cantamessa, in un'intervista concessa a 'Il Giornale', ha criticato aspramente i metodi dell'Uefa sul Fair Play Finanziario

ULTIME MILAN - L'avvocato e docente di diritto sportivo Leandro Cantamessa, in un'intervista concessa a 'Il Giornale', ha criticato aspramente le regole del Fair Play Finanziario: "Da sempre sono contro i sistemi etici, perciò ho preso a cuore questa battaglia che ha profonde radici in raffinate questioni legali. I dichiarati obiettivi del FFP sono i seguenti: 1) migliorare la struttura dei club; 2) proteggere i creditori; 3) razionalizzare le spese; 4) incoraggiare i club a operare con le sole proprie risorse che tradotto vuol dire pareggio di bilancio; 5) proteggere la sostenibilità nel lungo periodo; 6) ottenere l'equilibrio competitivo. Sa cosa vuol dire quest'ultimo parametro? Vuol dire che l'Uefa invece di guardare in su ha guardato in giù paralizzando ogni tentativo, legittimo come suggerisce il diritto di proprietà, di scalare la classifica europea da parte di nuovi protagonisti. Tali regole, emesse da una associazione di imprese, l'Uefa appunto, sono in aperto conflitto con il principio di non discriminazione da una parte e con la tutela del diritto di proprietà dall'altra, previsto dall'articolo 17 della carta dei diritti fondamentali dell'UE. Nessuno può limitare questo diritto se non la legge di uno stato e l'Uefa non è uno stato. Impedire il mecenatismo significa negare il diritto di proprietà. Se il proprietario del club onora, col suo patrimonio, i debiti sanando le perdite, proteggendo i creditori, il fisco e gli altri club, ha di fatto assolto a tutti i suoi doveri. Il FFP è partito da un virtuoso principio e ha finito col produrre un effetto contrario, depressivo". Intanto il nuovo acquisto Ante Rebic dovrebbe partire dalla panchina a Verona, continua a leggere >>>

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