Luciano Moggi, ex dirigente della Juventus, attraverso le pagine del quotidiano Libero, ha scritto un pezzo dedicato a Milan e Inter e alla loro sfida con Lazio e Roma per entrare in Champions League: "Ko a Cagliari e superata dal Milan dopo un lungo inseguimento, il marzo dell’ Inter non comincia bene. Tutto l’ opposto rispetto ai “cugini” guidati con sagacia da Gattuso, attraverso mille sentieri tortuosi; spesso è stato dato per esonerato mentre ora, proprio coloro che non lo volevano, chiedono scusa e inneggiano al suo nome. Il contrario di Spalletti, osannato all’ inizio e criticato adesso. Il cammino delle due squadre spiega tutto. I rossoneri, nonostante siano passati attraverso un cambio di proprietà e una campagna acquisti di Fassone che non aveva prodotto l’ effetto desiderato, con gli innesti fatti dalla nuova dirigenza hanno inanellato una serie di risultati positivi che li ha portati al sorpasso.
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Moggi: “I fatti sono dalla parte di Gattuso. Buon tecnico e gran motivatore”
Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus, attraverso le colonne di "Libero" ha parlato del duello tra Milan e Inter e del lavoro di Gattuso
Ma quali sono le cause? Certamente la personalità dei due allenatori ha influenzato i giocatori. Spalletti ha curato più i singoli del gioco di squadra, sapendo di avere a disposizione gente di grande qualità da cui però è stato tradito, almeno finora. Quando infatti gli è venuta a mancare la qualità dei singoli, il meccanismo si è inceppato, tra l’ altro evidenziando quanto giusto fosse quello che scrivemmo circa la fascia da capitano tolta ad Icardi dal club. Fummo facili profeti nel dire che, con questa mossa, si sarebbe destabilizzato insieme lo spogliatoio e la leadership del mister nei confronti della squadra perché solo lui poteva dare questo ordine. Ora chi ha tolto la fascia la deve restituire, oppure deve portare l’ argentino nello spogliatoio a chiarire e chiarirsi, se vuole riagguantare quella qualificazione Champions che un tempo sembrava sicura. Dall’ altra parte invece Gattuso ha cercato di trasmettere ai suoi la carica agonistica che aveva da giocatore, non avendo in rosa nomi illustri come il collega nerazzurro. E i fatti, assieme alla sua credibilità, sono dalla parte di Rino: un buon allenatore e anche un gran motivatore”.
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