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Milan, Yonghong Li indagato per falso in bilancio e false comunicazioni sociali

yonghong li (credits: GETTY images)

Da irrintracciabile è riapparso ieri l'ex proprietario rossonero, l'imprenditore cinese Yonghong Li, ora indagato dalla GDF: "Mi sono sentito tradito"

Alessio Roccio

Dopo quasi un mese in cui aveva fatto perdere le sue tracce, ieri l'ex proprietario del Milan Yonghong Li è riapparso ieri, nel giorno in cui il mondo è venuto a sapere che è indagato per falso in bilancio, con una lettera di doglianze e accuse agli ex amici del fondo Elliott Management Corporation.

L'uscita di scena silenziosa da parte dell'imprenditore cinese - che 15 mesi fa rilevava il 99.93% delle quote societarie da Fininvest - ha aumentato i dubbi sul suo conto, tanto che ora la Guardia di Finanza lo ha indagato anche per false comunicazioni sociali. Un tema quello riguardante Yonghong Li molto trattato questa mattina sui principali quotidiani: analizziamo insieme cosa ne pensano.

CORRIERE DELLO SPORT - La procura di Milano passa all'attacco e Yonghong Li è ufficialmente indagato per falso in bilancio e false comunicazioni sociali. La svolta è arrivata dal procuratore Fabio De Pasquale e dal pm Paolo Storari in seguito al rapporto depositato qualche mese fa dalla Guardia di Finanza che conteneva tre segnalazioni di operazioni sospette. Le indagini punteranno - tra le altre cose - a far luce sulla provenienza dei 500 milioni versati dal cinese a singhiozzo nel corso degli ultimi 15 mesi spesso con prestiti off-shore. Yonghong Li è passato comunque al contrattacco scrivendo una lettera - pubblicata dal 'Sole24Ore' - in cui attacca il fondo Elliott dichiarandosi di sentirsi tradito.

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Il quotidiano milanese parla ironicamente di coincidenza tra la concomitanza della sentenza del TAS di Losanna e la notizia di Yonghong Li indagato dalla Procura di Milano. Un rischio quello che ha corso il Milan che ha dell'incredibile: con Li ancora al timone, oggi sarebbe fuori dalle coppe e con la proprietà nel mirino dei magistrati milanesi, il procuratore aggiunto Fabio De Pasquale e il pm Paolo Storari. L'inchiesta è decollata nel momento in cui la Procura di Milano ha potuto acquisire dal Tribunale del popolo di Shenzen la sentenza che dichiarava fallita la Jie Ande, la cassaforte che Li aveva dichiarato come asset principale per rilevare il Milan da Fininvest per 740 milioni.

LA REPUBBLICA - Ombre giudiziarie all'orizzonte in casa Milan. L'imprenditore cinese Yonghong Li è iscritto al registro degli indagati per falso in bilancio. I finanzieri hanno acquisito documenti sulla compravendita, sui bilanci e sui fallimenti delle società cinesi di Li. A Yonghong Li si contestano, inoltre, dichiarazioni non veritiere in relazione alla continuità aziendale, diffuse al mercato dopo essere stato dichiarato fallito in Cina. La procura di Milano è intenzionata ad andare avanti e sta preparando rogatorie in Cina e Hong Kong per ricostruire provenienza e movimenti dei flussi finanziari utilizzati per acquistare il Milan. Intanto a Casa Milan è in corso l'assemblea di soci: per rimanere aggiornato su quanto sta accadendo, clicca qui!

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