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RASSEGNA STAMPA

Milan, Tassotti: “Maignan bravissimo, è lui il vero uomo di punta”

Mauro Tassotti

Tassotti, che nel Milan ha giocato e vinto tutto, incorona Maignan come chiave di volta della stagione rossonera. Ecco le sue parole.

Stefano Bressi

La difesa del Milan quest'anno sta facendo la differenza anche grazie a Mike Maignan, francese classe 1995, incoronato direttamente da Mauro Tassotti, professore della difesa. 583 presenze in rossonero, 10 gol realizzati e 17 titoli vinti. Sa come si vince e sa cosa significhi giocare ad alti livelli. Ai microfoni della Gazzetta ha parlato della stagione rossonera e di alcuni singoli, tra cui proprio il portiere, uomo chiave per lui.

Se si può azzardare un paragone: "Oggi il modo di difendere è diverso, è una costante degli ultimi anni. Le mie difese si muovevano più di reparto, mentre il Milan di oggi ha giocatori che si muovono più individualmente. Accettano l'uno contro uno senza paura, corrono il rischio per avere superiorità numerica in mezzo. Mi hanno sorpreso, tutti sono cresciuti tantissimo".

Se è Kalulu il più sorprendente: "Sì, quando è entrato poteva soffrire l'assenza di una spalla come Kjaer, ma ha sempre fatto bene. Ha grande velocità di base, recupera, anticipa e si fa vedere anche in zona gol. Il gioco del Milan, dinamico e ormai collaudato, aiuta a far emergere le caratteristiche dei singoli. Lui ci ha messo il proprio e anche di più".

Chi ha preso il posto di Kjaer per peso: "Maignan, ha una personalità fortissima. Non si limita solo a parare e a farlo benissimo. Gioca, partecipa, spesso è alto e dà indicazioni".

Se invece Fikayo Tomori somiglia a dei suoi compagni: "Bravissimo nei recuperi, ha una velocità impressionante. Mi ricorda Vierchowod per caratteristiche. Anticipa tanto ed è sempre aggressivo".

Che voto dà a Calabria quest'anno: "L'ho sempre seguito con simpatia, difeso e apprezzato per la crescita costante. È importante avere in prima squadra un giocatore del settore giovanile. È un segnale per tutta la società. Ha fatto una grande stagione e merita la considerazione azzurra".

Se dopo l'ultimo gol Theo Hernandez ha raggiunto il massimo livello: "Intanto complimenti ai dirigenti per averlo preso dal Real Madrid quando era una seconda scelta. Lui ha aggiunto lavoro per migliorarsi sempre. Ha caratteristiche fisiche uniche, quella di domenica è una giocata riservata a pochi eletti. Non solo nel suo ruolo, ma in generale: roba da Weah o da Messi, una combinazione di spinta e tecnica pazzesca. Un gol che ha esaltato ancora di più San Siro se possibile. Ero allo stadio e l'atmosfera era davvero incredibile. Da pelle d'oca. Per quello, per l'unione in tutto l'ambiente e per la fame di vittoria, questo Milan ricorda davvero le nostre grandi squadre del passato. Dopo anni difficili, lo merita".

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