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Milan, non sventola la bandiera: non c’è intesa con Maldini

Paolo Maldini, bandiera del Milan (credits: GETTY Images)

Paolo Maldini vuole gestire l'area tecnica: è rottura. 'Sino-Europe Sports' irritata, Han Li si sente snobbato. Ricostruiamo la vicenda

Daniele Triolo

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"La vicenda più interessante del settembre rossonero, secondo l'edizione odierna de 'La Gazzetta dello Sport', ha avuto una svolta nelle ultime 24 ore, quando si è capito che Paolo Maldini molto probabilmente non entrerà nella nuova società cinese. L'ex capitano, infatti, ha voluto fare chiarezza sulla sua posizione, e chiesto una risposta a Marco Fassone, futuro direttore generale ed amministratore delegato del club: Maldini si immagina responsabile delle decisioni dell'area sportiva, in una diarchia simile a quella attuale con Adriano Galliani e Barbara Berlusconi. La 'Sino-Europe Sports', invece, attraverso Fassone e Han Li, ha proposto una gestione del Milan 'a tre', con lo stesso Fassone, Massimiliano Mirabelli e, appunto, Maldini.

"Le posizioni, secondo la 'rosea', appaiono al momento inconciliabili. Fassone aspetta un passo indietro da Maldini; Maldini aspetta una risposta da Fassone su quanto richiesto, ma difficilmente arriverà. Trattativa ad un punto morto: se non sul punto di saltare, ci va molto vicino. 'Sino-Europe Sports' non ha gradito la scelta di Maldini di parlare della sua situazione pubblicamente, come se vi fosse un accordo sul 'silenzio' tra le parti; poi, va evidenziato come Maldini abbia chiesto di conoscere gli investitori in questo momento di poche certezze, con conseguente irritazione di Han Li che si è sentito snobbato. Infine, non collimano nemmeno domanda ed offerta da un punto di vista economico.

"Per 'Sino-Europe Sports', Maldini sarebbe un direttore tecnico, e ciò vorrebbe dire, da un lato, prendere le decisioni dell'area sportiva con Fassone e Mirabelli, definire l'indirizzo del settore giovanile, partecipare ad alcune trattative di mercato su richiesta di Fassone; da un altro lato, svolgere mansioni più diplomatiche ed istituzionali, gestire i rapporti tra società e squadra, essere presenti agli allenamenti ed alle partite, diventare l'ambasciatore del club, avere la responsabilità dell'inserimento dei nuovi acquisti, sovrintendere al rispetto del regolamento interno del club. Per Maldini, tutto questo, è troppo poco.

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