"La vicenda più interessante del settembre rossonero, secondo l'edizione odierna de 'La Gazzetta dello Sport', ha avuto una svolta nelle ultime 24 ore, quando si è capito che Paolo Maldini molto probabilmente non entrerà nella nuova società cinese. L'ex capitano, infatti, ha voluto fare chiarezza sulla sua posizione, e chiesto una risposta a Marco Fassone, futuro direttore generale ed amministratore delegato del club: Maldini si immagina responsabile delle decisioni dell'area sportiva, in una diarchia simile a quella attuale con Adriano Galliani e Barbara Berlusconi. La 'Sino-Europe Sports', invece, attraverso Fassone e Han Li, ha proposto una gestione del Milan 'a tre', con lo stesso Fassone, Massimiliano Mirabelli e, appunto, Maldini.
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Milan, non sventola la bandiera: non c’è intesa con Maldini
Paolo Maldini vuole gestire l'area tecnica: è rottura. 'Sino-Europe Sports' irritata, Han Li si sente snobbato. Ricostruiamo la vicenda
"Le posizioni, secondo la 'rosea', appaiono al momento inconciliabili. Fassone aspetta un passo indietro da Maldini; Maldini aspetta una risposta da Fassone su quanto richiesto, ma difficilmente arriverà. Trattativa ad un punto morto: se non sul punto di saltare, ci va molto vicino. 'Sino-Europe Sports' non ha gradito la scelta di Maldini di parlare della sua situazione pubblicamente, come se vi fosse un accordo sul 'silenzio' tra le parti; poi, va evidenziato come Maldini abbia chiesto di conoscere gli investitori in questo momento di poche certezze, con conseguente irritazione di Han Li che si è sentito snobbato. Infine, non collimano nemmeno domanda ed offerta da un punto di vista economico.
"Per 'Sino-Europe Sports', Maldini sarebbe un direttore tecnico, e ciò vorrebbe dire, da un lato, prendere le decisioni dell'area sportiva con Fassone e Mirabelli, definire l'indirizzo del settore giovanile, partecipare ad alcune trattative di mercato su richiesta di Fassone; da un altro lato, svolgere mansioni più diplomatiche ed istituzionali, gestire i rapporti tra società e squadra, essere presenti agli allenamenti ed alle partite, diventare l'ambasciatore del club, avere la responsabilità dell'inserimento dei nuovi acquisti, sovrintendere al rispetto del regolamento interno del club. Per Maldini, tutto questo, è troppo poco.
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