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L’America che punta sul calcio italiano: da Pallotta a Tacopina

James Pallotta Roma
James Pallotta, Presidente della Roma, guida la graduatoria degli Yankees del pallone nostrano. Ma non è l'unico esempio di americano appassionato di calcio

Daniele Triolo

Il Milan, molto probabilmente, cambierà proprietà nei prossimi giorni e, da cinese, diventerà americano, per rilevare la maggioranza del club rossonero da Yonghong Li.

'La Gazzetta dello Sport' in edicola questa mattina ha dunque tirato fuori i precedenti di imprenditori statunitensi che hanno deciso di investire nel nostro calcio. Nel 2011 è diventata americana la Roma, grazie alla cordata guidata da Tom Di Benedetto, che poi passò la mano al socio James Pallotta.

Il patron del Bologna, Joey Saputo, non è americano bensì canadese, poi troviamo Joe Tacopina al Venezia e Mike Piazza alla Reggiana. Attenzione, però, perché anche in giro per l'Europa troviamo tante squadre di calcio che, oramai, hanno issato sul tetto della propria sede la bandiera a stelle e strisce.

Per esempio, il Manchester United è proprietà della famiglia Glazer; il Liverpool è in mano alla Fenway Sports Group, che fa capo a John Henry ed una quota dei 'Reds' è anche di proprietà di LeBron James, stella NBA con la franchigia dei Cleveland Cavaliers. Sono americane, in Premier League, anche Swansea, Sunderland e Fulham, così come Arsenal e Aston Villa.

In Francia, invece, il proprietario dell'Olympique Marsiglia è Franck McCourt, che era stato anche patron dei Los Angeles Dodgers di baseball. Sempre dal mondo della MLB, infine, proviene la famiglia Ricketts, interessata a comprare i rossoneri:

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