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Inchiesta Milan, dagli Stati Uniti non ci credono: ecco le reazioni

Cessione AC Milan Elliott RedBird PIF
Dopo l'inchiesta sul Milan, sulla cessione di Elliott e RedBird e via dicendo, sono arrivate le reazioni anche dagli Stati Uniti
Emiliano Guadagnoli Redattore 

Dopo l'inchiesta sul Milan, sulla cessione di Elliott e RedBird e via dicendo, sono arrivate le reazioni anche dagli Stati Uniti. Nel pezzo su repubblica.it, si parla di un’agenzia Bloomberg che ha messo in moto il mondo della finanza a New York per valutare la credibilità di una notizia che sembrava di per sé poco credibile. L'articolo riporta un dubbio: possibile che Paul Singer avesse mentito alle autorità italiane e magari pure a quelle europee che supervisionano il calcio, organizzando una vendita fittizia del Milan a Redbird Capital Partners di Gerry Cardinale? Ecco alcune reazioni riportate dal sito del noto quotidiano italiano.

Inchiesta Milan, le reazioni dagli Stati Uniti

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"C’è’ qualcosa che non quadra". "Se le autorità non dimostreranno di avere la pistola fumante, ne va di mezzo la credibilità dell’Italia nell’attirare investimenti esteri  l’invasione della Guardia di Finanza per sequestrare documenti in un’azienda che resta privata non dà molta sicurezza". Queste alcune reazioni di rispettati finanzieri a New York. "Prima la minaccia di tassare gli eccessi nei profitti bancari, come se quei profitti non sostenessero fondi pensione e dunque i cittadini, poi modifiche mai sentite a vantaggio degli azionisti di minoranza. Poi le difficoltà di KKR con il suo investimento in comunicazione e infine oggi questo attacco a due fondi che godono di prestigio".


Quali dubbi sulla cessione di Elliott a RedBird?

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Non è chiaro, continua il pezzo di repubblica.it, che cosa stiano cercando gli inquirenti, ed è possibile che abbiamo documentazione riservata che comprovi i sospetti. Sulla questione prezzo e valutazione del Milan, il pezzo di Repubblica parla chiaro: "i dubbi sulla congruità dei valori cadono nel momento in cui il mercato è libero di decidere un prezzo comune, accordo che non riguarda terze parti". Infine la reppublica parla del modus operandi dell'operazione tra RedBird e Elliott per il Milan: "sottoscrivere un prestito al momento dell’acquisizione per un private equity è non solo normale, ma consigliato per aumentare la leva sull’investimento e ottenere ritorni più elevati al momento della vendita. L’offerta del fondo, di nuovo straniero, ma non americano, è’ stata poi declinata perché Redbird e Elliott avevano trovato l’accordo su un vendor’s loan che consentiva a Cardinale, ancora alla ricerca di investitori per ripagare il debito, di comprare allo stesso prezzo". Poi Repubblica riporta un altro parere sulla questione: "Mi sembra una questione semantica e soggettiva sospettare che una proprietà permanga vuol dire confondere il ruolo del debito rispetto al capitale. E se Elliott ha già detto pubblicamente di aver venduto, dubito che menta esponendosi a guai ben più gravi". LEGGI ANCHE: Milan, PIF, dubbi sull'inchiesta e i rischi. Il futuro di Maldini? E Furlani...

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