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Galliani: “Potevo entrare in politica nel ’94, ma rispettavo i tifosi”

Adriano Galliani Milan
Torna a parlare Galliani, ex amministratore delegato rossonero. Ora si occupa di altro, ma il Milan gli è rimasto dentro e ne parla sempre.

Stefano Bressi

È passato poco più di un anno dal 13 aprile 2017, giorno storico in casa Milan, in cui Silvio Berlusconi ha veduto il club a Yonghong Li. Con la cessione, ha salutato anche Adriano Galliani, storico amministratore delegato rossonero e soprattutto uomo di fiducia dell'ex Presidente. Ecco perché, dopo il closing, Berlusconi ha deciso di portare con sé Galliani anche in politica. . Oggi, intervistato dal Giornale, ha parlato della differenza tra i due mondi e di come potesse entrare in politica già prima.

Ecco le sue parole: "È dal 1994 che Berlusconi mi chiedeva di entrare in politica. Io ho sempre preferito rifiutare, perché ero attento alle questioni Milan e anche per i tifosi: la curva rossonera era divisa tra tifosi di destra e di sinistra, era sbagliato scontentare qualcuno. Ma quando il Milan è stato venduto non ho più avuto scuse. Quella politica è la mia quarta vita. Volevo sei mesi per capire e studiare, invece Berlusconi mi ha dato subito la bicicletta e io pedalo. Prima parlavo con giocatori e procuratori, ora con esperti e professori. Io sono l'allenatore azzurro, scoprirò nuovi talenti". 

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