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Bilancio Milan, rosso di 74,9 milioni: le mani di Elliott sul club

Casa Milan (credits: GETTY Images)

Il Milan ha chiuso l'anno 2016 con l'ennesimo, forte passivo: giovedì prossimo l'approvazione del rendiconto. Quanti pegni al fondo statunitense Elliott!

Daniele Triolo

"I quotidiani, sportivi e non, in edicola questa mattina dedicano un interessante approfondimento sul bilancio del Milan per l'anno 2016, chiusosi, secondi i dati divulgati dalla stessa società rossonera, in passivo di 74,9 milioni di euro.

"Un ammanco comunque più contenuto rispetto le precedenti gestioni (era stato di 91,3 milioni nel 2014 e di 89,3 nel 2015), e, a ben guardare, non si tratta dell'unico miglioramento presentato nel documento finanziario: il fatturato, al netto delle plusvalenze, è stato di 223,9 milioni, in aumento di 11,8 rispetto l'anno precedente soprattutto in virtù dei maggiori incassi-gara, di una diversa calendarizzazione delle partite di cartello e della finale di Coppa Italia; il monte stipendi è stato ridotto, passando da 163,9 a 157 milioni di euro (sebbene incida per il 70% sui ricavi); le plusvalenze per la cessione dei giocatori superano i 12 milioni di euro; è migliorata, infine, la posizione finanziaria netta, da un passivo di 188,5 ad uno di 178,4 milioni di euro, per effetto della riduzione dei debiti con il sistema creditizio.

"Tra le voci certamente negative, invece, vanno annoverati i 5 milioni persi per via del mancato rinnovo di alcune sponsorizzazioni, i costi cresciuti di 2,1 milioni di euro ed attestatesi a quota 294,3 e, in particolare, il contenzioso con 'Fondazione Fiera' per la mancata realizzazione del nuovo stadio del Milan in zona Portello, valso al club un risarcimento di 5,5 milioni, nonché l'indennità di buonuscita riconosciuta all'attaccante brasiliano Luiz Adriano (3,2 milioni di euro) per convincerlo ad accettare, nello scorso mese di gennaio, il trasferimento allo Spartak Mosca. Questo documento finanziario verrà approvato giovedì 18 maggio in occasione all'assemblea dei soci del Milan.

"Non è tutto, perché, esaminando attentamente la documentazione, ci si rende conto di come, in effetti, i cinesi abbiano ereditato da Fininvest una società fortemente squilibrata, che necessita di costanti iniezioni 'esterne' di capitale. Infatti, non a caso, è già stato previsto un aumento dello stesso, nell'ordine di 60 milioni di euro, incrementabile qualora necessario fino a 120: operazione che segue l'erogazione di due prestiti già effettuati da Yonghong Li: uno da 10 milioni per l'attività ordinaria del club, l'altro da 73 per rimborsare il finanziamento soci di Fininvest.

"Si può però concludere la disamina dei conti del Milan rilevando come, in realtà, il fondo statunitense Elliott Management Corporation abbia, di fatto, già le mani sul club. Il fondo diretto da Paul Singer, infatti, ha prestato alla Rossoneri Sport Investment Luxembourg, 'veicolo' con il quale Yonghong Li ha comprato il 99,93% Milan da Fininvest, ben 303 milioni di euro totali: un prestito che l'imprenditore cinese dovrà restituire agli americani, ad un tasso di interesse già stabilito, entro 18 mesi. Per garantirsi la restituzione della maxi-cifra, Elliott ha preteso alcuni pegni a garanzia del prestito: oltre a tutte le quote del club rossonero, l'elenco comprende il conto corrente ricavi della società presso la Banca Popolare di Milano, i diritti di proprietà intellettuale (ovvero il marchio Milan), i crediti derivanti da una serie di contratti commerciali e quelli relativi ai diritti televisivi, nonché il 100% di Milan Entertainment, controllata dal club. In sostanza, Elliott e Blue Skye, in caso di mancato rimborso del prestito a fine 2018, potranno prendersi il Milan.

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