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Milan, ricorda l’andata e cavalca l’entusiasmo per vincere a Roma

Krzysztof Piatek, festeggiato dai compagni del Milan (credits: GETTY images)

Ad agosto, contro la Roma, la prima vittoria stagionale al 95': fu il via di un'annata di fiducia, con il Milan ora quarto. Adesso serve il colpo decisivo

Luca Fazzini

Pronti a una nuova guerra, con l'esercito (a mercato finito) ormai formato e con l'obiettivo sempre più chiaro: superata da due giornate la boa di metà campionato, il Milan inizia a credere nella qualificazione in Champions League. Diciassette battaglie - per usare una metafora utilizzata da Gattuso prima di Genoa-Milan - per riconquistare il tanto sognato posto in Champions League. I rossoneri si presentano a Roma nella migliore delle condizioni: ottima forma fisica, perfetto stato mentale, con la qualificazione alle semifinali di Coppa Italia, il quarto posto attuale e un mercato che ha regalato Paquetà e Piatek. Due elementi già pronti e che tanto hanno bene hanno fatto nelle loro prime apparizioni.

Occhio, però, a non sorridere troppo: risvegliare il can che dorme può essere pericoloso. La Roma, in piena crisi dopo la tripla rimonta subita a Bergamo e il pesantissimo 7-1 di Firenze, avrà voglia di riscatto. Reduci da tre vittorie di fila, i giallorossi si affideranno all'esperienza di De Rossi e alla freschezza di Zaniolo, oltre ad una collettiva volontà di rifarsi. Un esame di maturità cruciale per la stagione: vincendo, i rossoneri andrebbero a +4 sui giallorossi, con gli scontri diretti a favore dopo il 2-1 dell'andata. Già, l'andata. Era il 30 agosto, ma forse qualcosa si iniziò a capire proprio lì.

Dopo una partita sofferta e tirata, aperta con il gol di Kessié e proseguita con la rete di Fazio, i rossoneri vinsero 2-1 grazie al gol al 94' di Patrick Cutrone. Una reazione di nervi e di orgoglio, un tripudio di gioia che mandò in estasi San Siro. E che, come dicevamo, mise una pulce nell'orecchio dei tifosi. Qualcosa di buono, forse, stava nascendo. Qualche mese dopo, a differenze delle stagioni scorse, il Milan c'è. Lo ha ricordato e ribadito anche oggi Rino Gattuso: occorre arrivare al quarto posto in primavera e poi giocarsi il tutto per tutto. Con la stessa visione d'intenti e con un esercito ormai ben definito: dalla battaglia dell'Olimpico riprende la guerra del Milan. Nè colonie nè territori: in palio c'è la Champions League.

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