Marco van Basten ha avuto sempre un rapporto difficile con il calcio, soprattutto per i tanti infortuni che lo hanno costretto al ritiro prematuro. L'ex attaccante olandese del Milan ne ha parlato qualche tempo fa in un'intervista alla BBC: "Se avessi di nuovo la possibilità di scegliere il percorso da intraprendere, con tutta l'esperienza accumulata negli anni e considerando il dolore sopportato, penso che non ne sia valsa la pena. La mia caviglia mi ha creato tanti problemi, ha influenzato la mia vita quotidiana. Ma a quel tempo il calcio era tutta la mia vita. Ora sono più grande, ho vissuto anche una vita senza calcio. E penso che si possa avere una esistenza appagante. Non esiste solo il calcio. Oggi prenderei una decisione diversa".
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INTERVISTE
van Basten: “Ho sofferto troppo per il calcio, non ne è valsa la pena”
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Lasciare il calcio è stato difficile, come ammette van Basten:"Come giocatore sono morto. Ancora oggi non riesco neanche a giocare a calcio. Mi viene difficile, perché ho la caviglia fissata. Non posso calciare né fare alcun movimento con il piede. Per me è difficile da accettare perché prima di smettere non ho passato un giorno della mia vita senza aver toccato un pallone. Poi, improvvisamente, tutto è finito ed è stato molto doloroso da accettare".
Ma il calcio gli ha regalato anche momenti indimenticabili: dai successi col Milan e l'Olanda all'incontro con Johan Cruijff: "Era uno dei migliori, era il mio esempio. Per me era un eroe. Era una star, come George Best, era fantastico vederlo giocare e quando l'ho conosciuto penso che sia stato molto più facile stargli accanto e giocare, piuttosto che parlargli". Milan, la doppia occasione da cogliere sull'esterno destro: le ultime news di mercato
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