INTERVISTE

Milan, l’allievo esalta il maestro: “De Zerbi vive di calcio, ti incanta”

Matteo Boninsegna
Antonio Junior Vacca, centrocampista allenato da Roberto De Zerbi ai tempi del Foggia, ha esaltato le qualità del tecnico seguito dal Milan

Antonio Junior Vacca, ex centrocampista del Foggia, si è concesso ai microfoni dio Cronache di Spogliatoio e ha parlato di Roberto De Zerbi, suo allenatore in Puglia e tra gli obiettivi del Milan per sostituire Stefano Pioli, attuale tecnico rossonero sempre più verso l'addio a fine stagione.

Il discorso dopo la finale Play-Off persa: "Noi giocatori eravamo distrutti, tutti a testa bassa, qualcuno piangeva anche. Roberto rientrò e fece un discorso, passando faccia a faccia con ognuno di noi, che è ancora impresso nella mia testa. Ci chiese di non mollare e di continuare a credere nel progetto, per vincere l’anno successivo. Quell’anno con lui si creò un rapporto magico".

Un rapporto speciale: "Proprio dopo che venne mandato via dalla società, io e Vincenzo Sarno (altro ex Foggia), decidemmo di tatuarci le sue iniziali perché avevamo capito che le nostre strade non si sarebbero più incrociate. Lui era troppo forte. Roberto è speciale e ha cambiato la mia idea di calcio e, soprattutto, la mia vita. Noi quattro siamo molto simili. Gli altri ci definiscono una setta. Qualche giorno fa ci siamo sentiti e lui scherzosamente mi ha detto: ‘ora volete lavorare tutti con me’".

"Ha quel modo di parlare che ti entra dentro"

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Sull'atteggiamento di De Zerbi: "Roberto per me è una persona unica, sincera e che ti dice sempre le cose in faccia. E poi ha quel modo di parlare che ti incanta, ti entra dentro, soprattutto se il tema è il calcio".


Sulla sua passione: "Passare del tempo con lui è come stare con Belen. Lui vive per quello, è malato. Vi assicuro che pensa costantemente, anche quando dorme, al calcio. Una sera eravamo a cena con il suo staff on un bel ristorante. Lui però sembrava assente, immerso nei suoi pensieri. Dopo un po’ riprese la parola e iniziò a spostare posate e bicchieri come pedine di una lavagna tattica".

Un aneddoto sull'anno a Foggia: "Ci capitava spesso quell’anno a Foggia, di incontrare squadre che volevano salvarsi e che rispondevano al nostro giro palla semplicemente aspettandoci. Così proposi al mister di ‘provocare’ questo tipo di avversari, sfidandoli. Volevo stare fermo, con la palla sotto la suola, per far sì che la loro pressione fosse maggiore, così da trovare poi spazi alle spalle".

Su come migliora i calciatori che allena: "Secondo me è impressionante vedere come ha trasformato alcuni calciatori. Prendete Dunk ad esempio. Uno che era abituato solo a difendere e spesso a calciare lontano il pallone. Oggi è uno dei difensori con più tocchi e passaggi della Premier League ed è stato addirittura convocato in nazionale inglese. Queste cose fanno capire la grandezza di Roberto". LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan – Fofana nel mirino: ma attenzione alla concorrenza>>>


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