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Milan, Tognazzi: “Ibra come Van Basten. Che upgrade con Maignan!”

Renato Panno

Gianmarco Tognazzi, attore e grande tifoso del Milan, ha parlato di Zlatan Ibrahimovic, Mike Maignan e non solo. Le dichiarazioni

Gianmarco Tognazzi, attore e grande tifoso del Milan, ha parlato di Zlatan Ibrahimovic, Mike Maignan e non solo. Le dichiarazioni ai microfoni di 'Radio Rossonera'.

Sul buon inizio 2022 del Milan: "Come dissi prima di Natale, avevamo solamente bisogno di ricaricarci un po’ e di prendere fiato: siamo tornati con lo spirito giusto. Con continuità ed alternative siamo tornati a sviluppare meglio il gioco. Sono felice soprattutto per un giocatore in particolare: Florenzi. Ieri mi ha inviato la sua maglietta autografata ed è stato bellissimo, ci siamo sentiti ed è una persona squisita. Per un calciatore come lui, bisognoso di una nuova famiglia che lo accogliesse, il Milan è stato perfetto. La sua esperienza, con l’assenza di Kjaer, sta dando qualcosa di importante dentro lo spogliatoio".

Su Bakayoko, Gabbia e il poco equilibrio dei tifosi del Milan: "Ho visto sprazzi di miglioramento per quanto riguarda Bakayoko e penso sia una questione di ritmo, perché anche nella sua prima esperienza in rossonero è cresciuto nella seconda parte di stagione, adesso abbiamo bisogno che lui dia prestazioni dal punto di vista dell’impegno e dell’atteggiamento in campo, l’errore può capitare. Su Gabbia invece non condivido l’accanimento dopo l’errore di Firenze, tra l’altro è un errore condiviso al 50% di Tatarusanu, il vero errore di quella partita è stato quello di Theo a 10 minuti dalla fine. Anche Maignan nelle prime partite non è rientrato con la stessa sicurezza di prima, ma perché quando rientri da un infortunio ci vuole un tempo necessario per recuperare la massima forma fisico, ma non è che un giocatore perde le sue qualità".

Su Brahim Diaz e sul rientro dopo il Covid19: "Purtroppo, come altre malattie, ognuno lo prende in modo diverso, alcuni si portano dietro gli strascichi. Diaz probabilmente ha subito un po’ il contraccolpo del covid-19, ma non cambia quello che ha fatto vedere e farà vedere quando tornerà al 100& , detto questo io credo ci sia anche una componente psicologica. Castillejo è l’esempio più lampante di questa cosa, alcuni giocatori devono capire che per rendere in un determinato modo devono avere un approccio mentale anche nel richiedere al proprio fisico di rimetterci un 200%, che tu devi saper convogliare nel momento della partita, in aggiunta alle tue qualità questo permette di fare prestazioni sorprendenti. Forse ad inizio stagione, il peso del numero, di essere al centro del progetto ecc.. gli ha fatto dare, a livello emozionale, anche più di quanto poteva fare. Diaz può tornare ad essere quello di inizio campionato".

Su Ibrahimovic: "Non c’è nulla da dire su di lui, mantiene uno standard e risolve delle situazioni che solo lui può risolvere, lui che è un fuoriclasse assoluto, anzi a volte lo vorrei vedere più incazzato quando la squadra ha un attimo di défaillance. Per me Ibra è nei top di sempre del Milan, come lo è Van Basten. Se lui si sente di andare avanti, non bisogna neanche stare a discutere delle cifre del rinnovo, altro discorso rispetto a Kessié".

Su Maignan e Donnarumma: "Non mi aspettavo saremmo arrivati a parlare di upgrade dopo così pochi mesi, ma perché non conoscevo Maignan. Dopo il primo mese ho capito quale poteva essere l’upgrade, anche a livello di gioco (grazie alle capacità del francese) e a livello di leadership".

Sui nomi che stanno circolando per la difesa e sul suo preferito: "Il mio preferito, detto molto francamente, è Pierre Kalulu e vicino a lui Matteo Gabbia. Poi se dovesse arrivare un altro nome, oltre a loro, Tomori e Romagnoli, ben venga. Secondo me Gabbia non deve andare alla Sampdoria, perché se succede un mezzo problema ad un altro difensore ci si ritrova nella stessa situazione. Noi avevamo già questa conformazione, con questi quattro difensori più Kjaer".