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Milan, Cardinale: “Voglio smuovere un po’ le cose, senza pistole spianate”

Cardinale, nuovo proprietario del Milan, ha parlato degli obiettivi che ha dopo aver acquistato la società rossonera. Ecco le sue parole.

Stefano Bressi

Gerry Cardinale RedBird AC Milan

Il nuovo proprietario del Milan è Gerry Cardinale, italoamericano che, come i precedenti proprietari, si vede poco, ma fa tanto. Il numero uno di RedBird ha parlato da New York dopo il convegno "Invest in Sports", chiarendo ancora una volta i propri progetti per il Milan e per il mondo dello sport in generale. Ecco tutte le sue parole.

Sulla continuità senza passività: "Non puoi solo comprare un club e star fermo. La sfida è shakerarlo un po’. Non puoi andare a pistole spianate, dobbiamo capire come fare ma possiamo dare un bel contributo".

Sulla sfida italiana: "A un livello macro, i parametri tra leghe sono uguali, ma ogni campionato ha le sue sfumature da tenere presente. In Italia ad esempio non ci sono stadi nuovi dal 2011, è significativo. C'è disparità in questo senso. Il valore dei diritti tv in Premier League è triplo rispetto all’Italia e in Liga il rapporto è di due a uno".

Sulle società di calcio: "Investire nel Milan è un ibrido tra le esperienze che ho vissuto con Liverpool e Tolosa, ora sono aziende di intrattenimento. Quello che ho imparato con Yankees e Red Sox è che non puoi vincere sempre. È anche questo il bello dello sport, ma il Milan ha vinto uno Scudetto e le aspettative sono di rifarlo, ma in Champions League ora vediamo che c’è grande differenza con le inglesi".

Sulla rete con più società in più sport: "Una proprietà con diverse società in diversi sport è una grande idea, io credo che così si possano avere benefici strategici. Attraverso le sinergie puoi crescere. È tutto molto teorico ma c’è una logica secondo me".

Sulla durata del suo impegno: "Elliott nel Milan ha fatto un grande lavoro e io ho scelto la continuità. Non sono preoccupato della strategia d'uscita. Non investo per pensare a quando uscirò. uando arrivi a certi livelli, tutto diventa molto politico. Il mio lavoro è abbassare testa e lavorare. È bello però capire perché certe cose accadono".

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