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Marchetti: “La Lazio di Pioli aggressiva e giocava bene come questo Milan”

Marchetti: 'La Lazio di Pioli aggressiva e giocava bene come questo Milan' (getty images)
Federico Marchetti, portiere in cerca di una sistemazione, ha rilasciato delle dichiarazioni su Stefano Pioli, Simone Inzaghi e non solo

Enrico Ianuario

Intervistato da 'ilposticipo.it', Federico Marchetti ha rilasciato delle dichiarazioni su Stefano Pioli e Simone Inzaghi, allenatori che si affronteranno domani sera.

Su Pioli ai tempi della Lazio: "È arrivato nel 2014-15 dopo un'annata turbolenta chiusa con la salvezza. Pioli ha rifondato la squadra. Ha lavorato sotto l'aspetto tattico dando nuovi principi a livello difensivo ed equilibrio. Giocavamo col 4-3-3, spesso con la variante 4-2-3-1 che fa al Milan. Il primo anno con Pioli è stato incredibile: siamo arrivati terzi, purtroppo il k.o. con la Roma ci ha impedito di chiudere secondi. Era una Lazio aggressiva, giocava bene, attaccava gli spazi. Tutte cose che rivedono nel Milan. Al secondo anno alla Lazio invece Pioli ha fatto fatica perché la rosa era corta e competere su tre fronti non era semplice. È stato esonerato avendo poche responsabilità".

Su quale aspetto Pioli è cambiato: "Si è evoluto perché il calcio dal 2015 ad oggi si è trasformato tanto. Adesso c'è grande attenzione nei confronti degli avversari. Ci si muove tanto anche senza palla, si attaccano sempre gli spazi".

Marchetti su Inzaghi: "Ci sono stati due Inzaghi: il primo quello subentrato a Pioli, il secondo quello confermato dopo il mancato arrivo di Marcelo Bielsa. Simone aveva ampliato il suo staff. C'era Mario Cecchi, il tattico che gli dà una grande mano all'Inter. Gli allenamenti del secondo Inzaghi erano differenti rispetto a quelli del primo Inzaghi. Abbiamo iniziato col 4-3-3 poi diventato 3-5-2. La sua Inter mi ricorda quella Lazio: penso ai tre centrali che salivano per creare superiorità numerica e si lanciavano in avanti alla ricerca del gol. Così ha sfiorato lo scudetto 2019-20, quando si è vista la Lazio più bella. Quella squadra era impressionante. Si muoveva con meccanismi perfetti e poteva farti male in qualsiasi momento. Giocava di prima anche nelle zone di campo più rischiose".

Sul suo mancato trasferimento al Milan: "Avevamo fatto causa per mobbing. Mi sarei dovuto liberare a novembre 2010. Avevamo trovato un accordo col Milan, purtroppo non sono riuscito a lasciare Cagliari per tempo. Sono andato via nell'estate 2011 al prezzo concordato di 5 milioni di euro, quanto ero stato pagato tre stagioni prima. Allegri mi voleva. Il titolare era Christian Abbiati, io avrei fatto il secondo per provare a sostituirlo nelle stagioni successive".

Sul Derby tra Milan e Inter: "Il Milan parte davanti perché è campione d'Italia, l'Inter si è rinforzata con il ritorno di Romelu Lukaku che però salterà il derby. Per lo scudetto vedo bene anche la Juve: se rientrano tutti gli infortunati può giocarsela alla grande. Subito dietro ci sono le squadre della Capitale: la Roma ha fatto il mercato più importante in A, la Lazio di Sarri ha automatismi consolidati e farà bene".

Marchetti sul ruolo del portiere con Allegri, Pioli e Inzaghi: "Penso che sia più facile farlo con questi tre allenatori che basano tutto sull'aggressività e sui principi che agevolano questo ruolo. Nel Cagliari di Allegri il portiere faceva lo stretto necessario con i piedi, oggi il mister gioca molto con l'estremo difensore. Inzaghi e Pioli lo sfruttano ancora di più: con loro il portiere diventa un libero aggiunto. Penso a Mike Maignan al Milan: sa giocare bene sul corto, ma sa anche pescare l'attaccante per andare in profondità con il suo lancio di 60 metri". Milan, le top news di oggi: multa da parte della Uefa. Vigilia di derby.

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