INTERVISTE

Malatrasi: “Ultimo derby? Bello bello. Ma chi lo tiene più Leao?”

Daniele Triolo

Saul Malatrasi, ex difensore di Milan e Inter, ha parlato del derby di sabato scorso, ma non soltanto, a 'La Gazzetta dello Sport' di oggi

Saul Malatrasi, ex difensore dell'Inter di Helenio Herrera e del Milan di Nereo Rocco, ha parlato del derby di Milano andato in scena sabato scorso e delle prospettive delle due squadre nel corso di questa stagione. Ecco le dichiarazioni di Malatrasi, in esclusiva, a 'La Gazzetta dello Sport'.

Il ricordo di Malatrasi, ex Milan e Inter, di Herrera e Rocco

Sull'ultimo derby: «Ah, bello bello. Mi sono divertito. Ma cos’ha fatto quel Rafael Leão? E’ una meraviglia, chi lo tiene più … Sembra un dondolone e poi, zac, parte e ti stordisce. Ma l’Inter ha avuto momenti buoni, quando va in rimessa è forte».

Su Milan e Inter in Champions League: «Se vanno avanti? Certo, ci mancherebbe. Arrivano nei primi due posti».

Sulle Coppe dei Campioni vinte con Inter e Milan: «Allora, negli anni Sessanta, era diverso. Però Sandro Mazzola nel 1965 era al massimo. Gianni Rivera, nel ’69 contro l’Ajax, pure».

Su chi era il più bravo tra Mazzola e Rivera: «Posso dire così diversi, così uguali? No? Allora dico che Mazzola era come Roberto Baggio e Rivera, la butto lì, un Del Piero. Oggi vedo pochi Baggio e pochissimi Del Piero. Sono tutti stranieri, o quasi, in Serie A».

Su chi era meglio tra Herrera e Rocco: «Erano e sono rimasti a lungo il top. Con Helenio non mi trovavo bene. So che lui mi stimava, ma era impossibile avere un rapporto. Era tirchio, non ci salutava, ci dava del lei, andava d’accordo solo con Luis Suarez».

Su Rocco: “Completamente diverso, si parlava in dialetto. Dicono che era un bonaccione. Mah… Dovevate vederlo quando s’incazzava. Un giorno a Milanello, imbufalito per una partita storta, ha urlato al suo secondo Bergamasco: 'Marino, falli correre finché non va giù il sole'. Erano le tre del pomeriggio, abbiamo corso fino alle sette di sera .... Più tardi, quando ero a Lecco, ho saputo che Helenio si era incontrato in segreto con Rocco e gli aveva detto di prendermi. Poi el Paron me lo ha confidato: “Ho fatto fatica a portarti qui perché me lo aveva consigliato quel mona de Mago. Potevo fidarmi? Ho pensato: questo mi tira il pacco. Ho rischiato e devo dire che sono contento”.

Sul suo passato all'Inter: «Quando l’Inter perde io penso sempre ad Angelo Moratti e ai miei compagni che non ci sono più. Ho 84 anni, uno più del Trapattoni che è del ‘39 L’ultima volta che l’ho sentito gli ho chiesto: “Come stai, Giovanni?” Mi ha risposto mogio: “Si tira avanti, da poveri vecchi”. Su, su Giuan, pensiamo al futuro. Io guardo quasi tutte le partite alla tv. E divento matto quando vedo tutti quegli allenatori, assistenti, motivatori, che rigirano i fogli a bordo campo a spiegare al ragazzo appena arrivato dalla Polonia o dal Camerun chissà cosa».

Ancora su Herrera e Rocco: «Ci dicevano giocate come sapete. Quando si cambiava la marcatura, urlavamo: “Mister, signor Rocco, abbiamo cambiato la marcatura”. E loro dicevano: “Bravi, avete fatto bene».

Sugli allenatori di adesso: «Non dico niente. Solo che a me piace gente, o piaceva gente, come Ancelotti e Lippi. Sereni, seduti, attenti sempre alla partita ma senza tanto sbraitare. Ho visto quello della Fiorentina, Vincenzo Italiano, correre su e giù per il campo come un tarantolato. Ma gli allenatori sanno cosa dicono di loro i giocatori in campo?».

Sui giocatori di adesso: “Dico soltanto che andavo a letto alle 9 di sera e che ero un professionista. Non mi è piaciuto il modo con cui si è comportato Matthijs de Ligt con la Juve. E non mi piacciono quelli che fanno un gol o una bella parata e pretendono subito il ritocco dell’ingaggio. Io ho avuto molti allenatori, sono stato in ottime squadre, Fiorentina, Roma, Inter, Milan. Ho avuto anche richieste dalla Juve, ho parlato con l’avvocato Gianni Agnelli, ma sono sempre stato tranquillo, al mio posto. Pensavo solo a giocare bene. Quelli di adesso si riempiono la bocca con la parola “professionista”, si toccano la maglia, mettono la mano sul cuore. Poi scappano in Francia, in Spagna, in Inghilterra».

Su Mike Maignan: «Fantastico. Il più grande acquisto in tutti i sensi, mi entusiasma. Fa il portiere, il libero, il regista, lancia gli attaccanti. E’ una manna per i difensori, sai che lui è nel posto giusto e tu puoi muoverti tranquillo. Mi ricorda Giuliano Sarti, portiere di straordinaria capacità e posizione. Posso dirlo perché con lui ho giocato nella Fiorentina e nell’Inter».

Sulle favorite per vincere lo Scudetto: «L’Inter è potente, se gioca di rimessa con Lautaro Martínez e il Romelu Lukaku di due anni fa è la numero uno. La Juve ha fatto un grande acquisto, Arkadiusz Milik, ma non è forte in difesa. Il Milan? Vediamo se regge Olivier Giroud e se torna il miglior Simon Kjær. Il Napoli è bello e brillante. Intanto cerchiamo di andare tutte avanti in Europa». Champions, dove vedere Salisburgo-Milan in tv o in diretta streaming >>>

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