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Zambrotta ‘gioca’ Juventus-Milan: “Pioli, trattamento ingiusto!”. Poi su Maldini e Ibra …

Juventus-Milan Serie A 2023-2024 intervista Gianluca Zambrotta
Gianluca Zambrotta, doppio ex di Juventus e Milan, ha parlato della partita di domani a 'La Gazzetta dello Sport': le sue dichiarazioni
Daniele Triolo Redattore 

Gianluca Zambrotta, ex centrocampista prima e difensore poi di Juventus (1999-2006) e Milan (2008-2012), ha parlato a 'La Gazzetta dello Sport' della partita di domani pomeriggio, ore 18:00, tra i bianconeri e i rossoneri all'Allianz Stadium di Torino. Ecco, dunque, le sue dichiarazioni.

Juventus-Milan, il doppio ex Zambrotta in esclusiva alla 'rosea'

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Sulla gara tra Juventus e Milan che gli è rimasta più nel cuore: «Penso la sfida decisiva per lo scudetto nel 2005. Con la Juve vincemmo 1-0 a San Siro e fu una gara straordinaria per intensità, emozioni e livello delle due squadre. Pure l’arbitro era un top al mondo, Pierluigi Collina».


Su Juventus-Milan di domani come 'derby delle deluse': «Forse sì, ma dipende anche dalle aspettative che si avevano a inizio anno. Massimiliano Allegri, per esempio, ripete spesso che l’obiettivo è sempre stato il ritorno in Champions League. Ma nell’immaginario comune la Juve deve sempre e comunque giocare per vincere. Il Milan, invece, ha preso due mazzate psicologiche non da poco di recente: l’eliminazione dall’Europa League con la Roma e il derby perso, con l’Inter a festeggiare lo scudetto, fanno male. Così la Juve arriva meglio alla sfida, dopo aver conquistato la finale di Coppa Italia».

Sulla Juventus di Allegri e se può puntare ancora al secondo posto del Milan: «Il Milan ha cinque punti di vantaggio e non sono pochi a cinque giornate dalla fine. In più, i rossoneri hanno un calendario più morbido dopo lo scontro diretto. Non sarà facile il sorpasso, ma mai dire mai».

Su Allegri a rischio esonero: «La mia sensazione è che alla fine Allegri possa restare alla Juve, ma tutto dipenderà dal confronto con la società a fine stagione. C’è una visione comune sul futuro? Se sì, io credo che Cristiano Giuntoli non cambi e magari allunghi il contratto di uno o due anni a Max».

Su Stefano Pioli, imputato di non dare tanto equilibrio al Milan: «Quando non vinci le critiche ci sono a prescindere, spesso senza equilibrio. Coniugare il cosiddetto bel gioco con i risultati è complicato per tutti. Se concedi poco, ti dicono che crei poco. Se crei tanto ti fanno notare che concedi troppo. Poi ci sono delle eccezioni, come il Napoli scudettato di Luciano Spalletti lo scorso anno. Ma sono eccezioni».

Su cosa manca alla Juventus per colmare il gap con l'Inter: «La continuità, che è figlia dell’esperienza. In questi anni la Juve ha fatto un lavoro eccezionale nell’inserire in Prima Squadra tanti giovani formati in casa, ma è normale che poi abbiano bisogno di tempo per maturare».

Sull'avventura di Pioli nel Milan arrivata agli sgoccioli:«E mi dispiace. Penso che Pioli stia subendo un trattamento ingiusto. Nell’ultimo periodo ha forse esagerato con gli esperimenti, come quello di Davide Calabria che entra nel campo quasi da mediano, ma il suo lavoro al Milan è stato molto più che positivo. Poi a pagare se non si vince è sempre l’allenatore, anche quando gli errori sono stati fatti da altri. Per esempio, è stato uno sbaglio mandare via Paolo Maldini e Frederic Massara, si può dire?».

"Mi piacerebbe vedere Pioli sulla panchina del Milan l'anno prossimo"

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Sul possibile successore di Pioli nel Milan: «Non mi va di fare nomi, proprio perché a me piacerebbe vedere di nuovo Pioli sulla panchina del Milan l’anno prossimo».

Su Zlatan Ibrahimović che potrebbe colmare il vuoto lasciato da Maldini: «Per me Paolo è il Milan. E con lui tutti i giocatori che arrivavano in rossonero sapevano di avere davanti un esempio in carne e ossa, non a caso da Theo Hernández in giù sono tutti cresciuti sotto la sua ala. Ibrahimović è diverso, ma anche lui ha grande personalità. Non posso giudicarlo come dirigente, però avendoci giocato insieme diversi anni sia a Torino che a Milano so che farà certamente sentire le sue ragioni».

Su cosa serve al Milan per migliorare: «Se parliamo di mercato, le priorità per me dovrebbero essere un difensore centrale esperto, un centrocampista di livello e, ovviamente, un centravanti per il dopo Olivier Giroud».

Su Joshua Zirkzee come erede di Giroud nel Milan: «Sta facendo benissimo a Bologna, in una squadra dove tutto gira a meraviglia, però andiamoci piano. Giocare al Milan è un’altra cosa, specialmente con la maglia che fu di Marco van Basten, Filippo Inzaghi e lo stesso Giroud».

Su chi vede come prima rivale dell'Inter, tra Juventus e Milan, nella stagione 2024-2025: «Difficile dirlo ora. Di sicuro i nerazzurri sono i campioni in carica e partono davanti a tutti, ma gli ultimi campionati sono stati particolari. Prendiamo il Napoli: ha dominato nel 2022-23 e poi? Ogni annata è a sé ...».

Su chi deve assolutamente restare tra i big di Juventus e Milan: «I bianconeri devono riuscire a trattenere Adrien Rabiot e ripartire da Dušan Vlahović e Federico Chiesa. Mentre il Milan a mio avviso non può perdere Theo e Mike Maignan».

Su Rafael Leão: «Va stimolato. Se vuole diventare un top mondiale, non può permettersi di assentarsi dalle partite come ha fatto contro la Roma in Europa». LEGGI ANCHEJuventus-Milan, le parole di Pioli nella conferenza della vigilia >>>

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