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Filippo Galli: “Milanista da sempre. Vi racconto Atene 1994”

Giacomo Giuffrida

MILAN NEWS - Ricordi e retroscena raccontati da Filippo Galli, soprattutto sulla finale di Champions League 1994 contro il Barcellona. La sua intervista

NEWS MILAN - Filippo Galli è stato un giocatore del Milan dal 1983 al 1996, oltre che aver fatto tutta la trafila del settore giovanile. Oggi, nel giorno del 26° anniversario di Milan-Barcellona, finale di Champions League 1994, ha raccontato ricordi e retroscena - ai microfoni di Tuttomercatoweb -  di quella indimenticabile serata.

Filippo Galli in quella sfida ad Atene giocò titolare, anche per via delle assenze di Baresi e Costacurta: "Sicuramente sono legato alla Champions del '94, avendola giocata da titolare. Mi sentivo defraudato per non aver potuto giocare quella col Benfica a Vienna, ma quando si ragiona da calciatore spesso capita di sbagliare. Giustamente Sacchi optò per un'altra soluzione con Billy accanto a Baresi. Certamente sono legato anche a quella dell'89 perché arrivammo a giocare in finale con la Steaua in uno stadio, il Camp Nou, pieno di tifosi rossoneri. E per me milanista da sempre, mi ha entusiasmato anche se giocai solo nel finale".

Le difficoltà di affrontare il Barcellona di Romario: "Avevamo assenze importanti e non pensavamo di poter vincere così largamente. Facemmo una partita incredibile, c'era ovviamente la speranza di conquistare la Coppa ma davanti avevamo un Barcellona molto forte e considerato il favorito. Fermare Stoichkov e Romario? Non fu facile ma mi aiutarono molto l'organizzazione di squadra e la preparazione della partita da parte di Capello. Seguimmo alla lettera quello che dovevamo fare e ognuno di noi fece una gara superlativa".

Quel Barcellona fu, come tutti dicono, spavaldo? La risposta: "Non so, a noi poco interessava. Spesso si è parlato della frasi di Cruijff, ma per me l'olandese resta sul piedistallo per la sua grandezza. Lui e la Coppa Campioni andavano sempre di pari passo. Fu una gara in cui non avevamo bisogno di altre motivazioni che potevano arrivare magari dalle loro dichiarazioni. Tutti sapevamo cosa significasse una partita del genere e molti avevano già vissuto un'esperienza del genere".

La festa dopo il netto 4-0: "Rimasi in trance agonistica per non so quanto tempo... Andammo in hotel e ci fu festa fino alla mattina. Fu l'apoteosi, forse neanche i tifosi si aspettavano un trionfo del genere e allora fu vissuta in modo anche più pieno".

Non si sbilancia invece sull'attualità, non parlando di Rangnick: "C'è ancora Pioli che deve terminare la stagione e quindi è giusto farlo lavorare. Posso solo dire che ho fiducia nella proprietà e nelle scelte che verranno fatte".

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