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Ex Milan, Helveg racconta: “Ibrahimovic, il derby senza sudare e Ancelotti”

Giacomo Giuffrida

ULTIME NOTIZIE MILAN NEWS - L'intervista all'ex calciatore rossonero Thomas Helveg: tra presente e passato al Milan, ecco le sue dichiarazioni a RMT

ULTIME NOTIZIE MILAN NEWS - Durante il programma "Taca La Marca" in onda su Radio Musica Television è intervenuto Thomas Helveg, ex calciatore di Milan, Inter e Udinese tra le tante, il quale si è soffermato sulle vicende del campionato attuale e su tanti altri temi ed aneddoti. Ecco quanto dichiarato:

La rimonta del Milan contro la Juventus - "Non ho potuto vedere la partita, sono rimasto sorpreso, perdere 2-0 e rimontare in quel modo e vincere bene, significa avere carattere e forse la squadra adesso si sta ritrovando. Mi auguro che rispecchi anche la società. Da milanista e tifoso spero che il Milan, con il tempo, torni ai livelli suoi".

Ibrahimovic e il futuro - "Restare al Milan per fare ciò che sa fare al meglio: questo dipenderà da lui. Io lo "fermerei" al Milan e non solo per un anno. Ragazzi come lui sono più importanti di "mini fenomeni", ha un carisma che vale il doppio e sa come mettere paura agli avversari."

Calabria e Conti - "Non li conosco così tanto bene, ma una cosa è certa: se giochi nel Milan un minimo di qualità devi averla e vale anche per questi due calciatori. Penso che ai giovani si debba dare fiducia e in ottica futura vedrei bene un misto di giocatori come Zlatan e profili più giovani, con la voglia di dare il massimo avendo gente come Ibrahimovic al loro fianco".

Il Derby Inter-Milan 0-6 dell'11 maggio 2001 - "Quel derby resterà sempre nella mia testa e non solo per aver avuto la fortuna di giocarlo, ma per tutti quelli che l'hanno visto, resta una partita indimenticabile. Ricordo del vantaggio 2-0 e della partita che avevamo preso in mano poi è diventata la serata perfetta per noi, quasi quasi si andò a fare la doccia senza bagnarsi".

Carlo Ancelotti - “Non so cosa sia successo, da lontano non ho seguito la vicenda. Conoscendo il mister penso che lui sia un tecnico che vuole proteggere la sua squadra. Ripeto non so assolutamente cosa sia accaduto, ma qualcosa è andata storto".

La finale di Manchester contro la Juventus nel 2003- “Ho sempre avuto massimo rispetto per il mister, anche quando l'ho visto dopo e da lontano. Quella partita mi è mancata. Se sei fortunato fai la Champions una volta nella vita, vuoi dare tutto per essere presente in campo, come minimo in panchina. Fino alla finale ho sempre dato il massimo, poi è stata fatta una scelta tecnica e devo dire che quella era una rosa assolutamente perfetta per la qualità, indiscutibile, ogni giocatore aveva una qualità importante. Quell'anno vincemmo la Coppa Italia quasi con due squadre diverse di giocatori presenti".

Oliver Bierhoff - "Quando Oliver è arrivato ad Udine avevo fatto lì già un anno e mezzo, conoscevo la città ed è venuto spontaneo poi come stranieri conoscerla e viverla insieme. Poi il gruppo di Udine era molto unito, per 3 anni Zaccheroni mantenne la stessa rosa, ci conoscevamo come fratelli tutti quanti. Con Oliver e con il gruppo andavamo a mangiare fuori e tra di noi è nata una bella amicizia, per ritrovarci poi al Milan dove abbiamo vinto uno scudetto insieme, finché poi le nostre strade non sono cambiate. Ogni tanto ci sentiamo, Oliver è super impegnato con la federazione tedesca, mi auguro di rivederlo".

Marcus Thuram - "Marcus Thuram è pronto per la Serie A. La Bundesliga è un campionato molto diverso da quello italiano, è passato del tempo da quando ci giocavo, ma adesso sono più sulla linea tattica italiana. Parliamo di una scuola calcistica importante e di una squadra che sta facendo vedere anche in Europa quello che sa fare, facendo maturare tanti giovani. Il campionato italiano resta a livello tattico un campionato diverso dagli altri".

Eriksen - "A Christian non manca assolutamente niente, è un ragazzo molto tranquillo e in un campione ci si può aspettare un carattere diverso. Quello che gli si può augurare è di lasciarsi andare un po' e di giocare senza paura di avere successo, facendo vedere quello che sa fare, perché ripeto: non gli manca nulla. Di qualità ne ha tanta, Christian non è quel tipo di giocatore che fa la differenza già il primo giorno, ha bisogno di tempo per conoscere l'ambiente, non è uno che sfonda la porta subito. Bisogna dargli tempo, sono più che convinto che verrà fuori per quel grande campione che è".

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