INTERVISTE

Capello: “Origi ha talento. Dybala al Milan? Un sacco di chiacchiere”

Daniele Triolo

Fabio Capello, ex allenatore del Milan, ha parlato dei rossoneri, del calciomercato e dei temi della Serie A al 'Corriere della Sera'

Fabio Capello, ex allenatore del Milan, ha parlato dei rossoneri, del calciomercato e dei temi del prossimo campionato di Serie A al 'Corriere della Sera' oggi in edicola. Queste le dichiarazioni di Capello.

Sul ritorno di Romelu Lukaku all'Inter: «Quando un giocatore è stato bene in un posto, si è esaltato tanto da esser pagato 115 milioni dal Chelsea e chiede di tornare è molto positivo. Vuole far vedere, c’è della rabbia, della rivincita per non essere stato apprezzato. In Italia non sappiamo difendere, non abbiamo gente in grado di fermarlo: è strabordante. L’Inter è la più attrezzata, credo sia la candidata, ma aspettiamo, il mercato non è finito».

Su Paulo Dybala verso i nerazzurri: «Hanno già una struttura di squadra, un po’ si stanno fermando, forse gli è venuto qualche dubbio. Ma Dybala non si discute come qualità».

Su Dybala compatibile nell'Inter con Lukaku e Lautaro Martínez: «Alla Roma giocavo con Francesco Totti, Vincenzo Montella e Gabriel Batistuta. Dipende dal sistema di gioco, l’allenatore deve supportarli. Se la difesa e il centrocampo capiscono che quei tre possono farti vincere allora si sacrificano: è la discriminante».

Mercato, Milan e non solo: parla 'Don Fabio' Capello al 'CorSera'

Sul Milan che appare un po' in ritardo sul mercato: «Hanno idee, ma non hanno scritto niente e le idee non si possono giudicare. Hanno dimostrato in precedenza di essere lungimiranti. La fortuna del Milan è avere uno abituato a vincere come Paolo Maldini: può trasmettere a tutti quella continuità che, dopo aver vinto uno scudetto o una coppa, ti fa venire voglia di azzannare quella dell’anno dopo».

Su Divock Origi: «Ha del talento, ha giocato poco, si parlava molto bene di lui, deve tornare a dimostrare quello che era prima, quando l’ha preso il Liverpool».

Sulla possibilità di vedere, invece, Dybala al Milan: «Non ci credo, non lo vedo. Un sacco di chiacchiere».

Su Charles De Ketelaere: «Frederic Massara e Maldini capiscono di calcio e hanno visione, ma anche con loro due si parla e non si firma ancora».

Sulla Juventus che pare confusa: «A me no. La Juve ha le idee chiare: vuole tornare a vincere, ha puntato giocatori di qualità e esperienza. Paul Pogba fa la differenza in difesa e in attacco. Dopo una stagione e mezza non al suo livello dipende se vuole dimostrare di essere il giocatore che ammiravamo. Ci sono i Mondiali e i nazionali partiranno bene».

Sui difensori che costano cari, mentre gli attaccanti vanno via gratis: «Per forza, non ci sono. Pensi cosa costerebbero Franco Baresi, Maldini, Fabio Cannavaro, Lilian Thuram, Alessandro Nesta. Al di là di squadre come Manchester City e PSG, non tante possono spendere. L’anno scorso i più pagati furono Lukaku e Jack Grealish, 115 milioni: è la dimostrazione che serve molta attenzione».

Sulla Serie A con 5 nuovi allenatori: colpa della crisi o continuità? «Un po’ e un po’. I presidenti sono attenti a non buttare via i soldi e apprezzano il lavoro fatto. Si cambiava per moda. Mi sono piaciuti Vincenzo Italiano della Fiorentina, ha trasmesso idee nuove, Igor Tudor e Ivan Jurić che ha dato un’identità al Torino. E poi José Mourinho che ha vinto. Su Stefano Pioli chapeau».

Sul torneo che si aspetta con i Mondiali in mezzo: «Potrebbe favorire le squadre che hanno giocatori di buona qualità, ma meno impegnati in Nazionale».

Sul giovane sul quale puntare: «Giacomo Raspadori. Intelligente, ha qualità, senso del sacrificio, gioca in avanti e difende: sa fare tutto. Nicolò Zaniolo? È la speranza del calcio italiano, gli auguro che quelle ginocchia rimangano salde: l’Italia ha bisogno di giocatori come lui». Fantasia sulla trequarti, Maldini ha il nome giusto: le ultime news di mercato >>>

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