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L’avvocato D’Onofrio: “Ultras? Ecco il pericolo che corrono Milan e Inter”

L'avvocato D'Onofrio: 'Ultras? Ecco il pericolo che corrono Milan e Inter'
Paco D'Onofrio, esperto di diritto sportivo, ha parlato degli sviluppi che l'indagine sugli ultras di Milan e Inter potrà avere sui club
Daniele Triolo Redattore 

Paco D'Onofrio, avvocato esperto di diritto sportivo e professore di diritto dello sport all'Università di Bologna, ha parlato a 'Tuttosport' del rischio che corrono Milan e Inter in merito all'indagine sulle infiltrazioni della malavita organizzata nelle curve tra gli ultras rossoneri e nerazzurri. Ecco, dunque, le sue dichiarazioni.

"Milan e Inter, responsabilità diretta nella vicenda ultras in questo caso"

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Luca Lucci, ex capo della Curva Sud del Milan, ha dichiarato di avere rapporti con i dirigenti rossoneri. Se tali dichiarazioni fossero confermate, cosa rischierebbero i tesserati? «Il Codice di Giustizia F.I.G.C. vieta rapporti e frequentazioni, non occasionali, con i sostenitori della squadra, per evitare preventivamente spazi di promiscuità tra parti che non devono avere dialogo, escluso lo SLO (delegato ai rapporti con i tifosi, n.d.r.). Se la circostanza fosse accertata le sanzioni previste sarebbero squalifiche e ammende, come previsto dall’articolo 25».


Sul club che può essere chiamato in causa per responsabilità oggettiva o diretta: «Sì, dipende anche dal livello di coinvolgimento dei vertici, perché se fosse accertata in capo a chi riveste il ruolo di rappresentante della società, la responsabilità sarebbe diretta, ipotesi più grave di quella oggettiva».

Sulla responsabilità che può derivare anche dall’uso illecito dei biglietti da parte dei tifosi: «La società può vendere e/o distribuire biglietti entro criteri prestabiliti normativamente, la sua responsabilità si limita a questo. Ove poi i tifosi facessero un uso non consentito dei ticket legittimamente ottenuti, la responsabilità non si estenderebbe alla società, evidentemente incolpevole, a meno che non si accerti la complicità di suoi tesserati, a conoscenza delle intenzioni illecite dei sostenitori».

Sull'ipotesi di applicazione dell'articolo 4: «La giustizia sportiva ricorre a questa norma quando le condotte, pur non configurando gli illeciti tipici, come l’articolo 25, rappresentino comunque comportamenti ritenuti meritevoli di condanna, anche se non tassativamente previsti. Tuttavia, come nel caso delle plusvalenze a carico della Juventus, la giustizia sportiva ha applicato questo articolo, e il conseguente maggior rigore sanzionatorio, anche quando una serie di illeciti - non un singolo episodio - costituiscano un sistema».

"Il precedente della Juve? Ora le circostanze sembrerebbero più gravi"

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Se è possibile una penalizzazione in classifica per Milan e Inter: «Per questi tipi di addebiti disciplinari, legati ai rapporti con la tifoseria, non è prevista questa sanzione. Se gli episodi fossero molti e denotassero un sistema diffuso, allora si potrebbe giungere anche alla penalizzazione».

Sull'eventuale differenza tra 'supporto istituzionale' e 'tolleranza passiva' verso gli ultras, con il voler mantenere la pace allo stadio come attenuante: «Tema scivoloso, mai effettivamente risolto dal governo del calcio: certo non si può chiedere ai club di gestire o arginare fenomeni criminali che nemmeno lo Stato riesce a contrastare. Nel primo caso, evidentemente più grave, rileva un atteggiamento attivo e consapevole della società; nel secondo, un atteggiamento passivo, forse anche succube».

Su eventuali somiglianze o differenze con il precedente della Juventus, datato 2017: «Per quanto è dato leggere dalle notizie diffuse dagli organi di stampa circa le ultime vicende, nel caso delle curve di Milan ed Inter le circostanze sembrerebbero più gravi, sia per numero di episodi che di tesserati coinvolti. Tuttavia, è necessario esprimere con prudenza valutazioni lapidarie: bisognerebbe effettivamente conoscere tutti gli atti e soprattutto considerare che i criteri della giustizia sportiva sono diversi da quelli della giustizia penale». LEGGI ANCHE: Direttore sportivo Milan, Tare convince tutti soprattutto per un motivo >>>

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