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Gandini: “Giampaolo si è messo in discussione da solo”

Umberto Gandini, ex dirigente di Milan e Roma (credits: GETTY Images)

Tema molto caldo quello del Milan, ancora oggi. Grande curiosità per capire come saranno i rossoneri con Pioli. Di questo ha parlato Gandini.

Stefano Bressi

ULTIME MILAN - Un momento delicato in casa Milan. I rossoneri sono passati da Marco Giampaolo a Stefano Pioli e c'è grande curiosità per capire se questo cambio avrà effetti. Ai microfoni di Radio 24 ha parlato Umberto Gandini, ex dirigente rossonero con la proprietà Fininvest. Ecco tutte le sue parole.

Su Pioli: "Pioli arriva nel momento giusto. Impossibile non essere d'accordo con Boban: hanno preso una scelta ponderata. La rosa vale più della classifica e Pioli è l'uomo giusto per dimostrarlo. Il punto di riferimento del Milan non può essere la squadra di qualche anno fa. Se paragoni i terzini a Maldini, Serginho o Cafu, ma anche Abate, vai in difficoltà. Il Milan gioca per essere tra le prime, non per forza le prime tre, e che compete con altre 4/5 squadre con rosa simile".

Su Boban e Maldini: "Posso capire che si parli di errori di comunicazione sulla gestione del cambio allenatore. Coinvolge tutto il Milan, non solo Boban e Maldini. Si tratta di indiscrezioni e non ci sono le controprove. È normale che noi addetti ai lavori sappiamo tutto perchè le voci girano. Però loro nella realtà dei fatti hanno scelto Pioli e l'hanno preso".

Su Giampaolo: "Giampaolo si è messo in discussione da solo dopo la partita di Udine. Dopo aver allenato la squadra per tutto il precampionato, ha perso una partita inguardabile e dici di aver chiesto ai giocatori cose che non possono dare. Iniziano subito a vedersi crepe, perdi 4 gare su 7, la società pensa di avere una buona rosa e quindi si arriva ovviamente al divorzio".

Su Gazidis: "La proprietà è diversa da tutte le altre. Nel senso che è un fondo che fa un mestiere e ha obiettivi diversi da quelli di un proprietario imprenditore. Il loro obiettivo è di ristrutturare il Milan rimettendolo in una condizione vicina a un reale valore e poi rimonetizzare l'investimento, avvenuto per fallimento di una precedente gestione. Conosco Gazidis da moltissimi anni e gli dissi che fare l'a.d. in Italia era diverso e che avrebbe dovuto metterci la faccia. Ci ha pensato un po' e finalmente ce l'ha messo. Fino a poco tempo fa mi chiedevo chi era il Milan, ora deve avere una faccia. Deciderà la proprietà se sarà la proprietà, Gazidis, il presidente o il tecnico. Prima era molto Gattuso".

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