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ESCLUSIVA PM – Bellinazzo: “Milan-UEFA: cosa succederà”

Marco Bellinazzo, giornalista del Sole 24 Ore (credits: GETTY Images)

Ai nostri microfoni, l'esperto Bellinazzo ha spiegato cosa potrebbe succedere tra Milan e UEFA. Scenario quasi catastrofico secondo quanto riferisce.

Stefano Bressi

ULTIME MILAN - La stagione sta per finire e il Milan sta cercando di conquistare un posto in Champions League. Poi, però, ci sarà da capire se i rossoneri potranno giocare la competizione europea più importante. La battaglia con la UEFA è ancora in corso e si aspettano le sanzioni definitive. C'è in corso anche un dialogo per cercare di trovare un accordo. A riguardo, in esclusiva ai microfoni di PianetaMilan.it, ha parlato Marco Bellinazzo. Ecco le sue parole.

È possibile che il Milan in caso di Europa League possa chiedere di star fuori dalle coppe e ripartire poi con un settlement?

"Dipende. La situazione è complessa ed è prematuro parlarne, non so perchè stiano uscendo già queste voci. Moltissimo di questo dialogo aperto tra Milan e UEFA, perchè è più un dialogo che una trattativa, si terrà a bocce ferme, quando si saprà il destino europeo del club. Detto questo, bisogna capire una cosa fondamentalmente: la UEFA ha di fronte a sè per quanto riguarda l'applicazione delle sanzioni una griglia abbastanza limitata di scelte, posto che il Milan ha una sorta di recidiva per le violazioni del FPF. Quindi in caso di recidiva la sanzione dell'esclusione dalle coppe come ho detto più volte diventa probabile, al contrario del passato. Stabilita questa sanzione, il Milan potrà sicuramente discutere e discuterà con la UEFA di quella che è la sua situazione, che è molto anomale rispetto a tutte le altre, anche per come si è evoluta: abbiamo la sovrapposizione di due giudizi che comprendono due anni contemporaneamente. La UEFA sta considerando questa situazione anomala. Il Milan ricordiamo che ha già una sorta di settlement, non lo è ma ci somiglia: l'obbligo di raggiungere il pareggio di bilancio nel 2021. È peggiorativo rispetto alla condizione degli altri club, che hanno un margine di tolleranza di 30 milioni. Per il Milan, che perde mediamente 70/80 mln all'anno diventa complicato riuscire a pareggiare il bilancio senza mortificare la qualità della rosa. Essendoci già una sanzione in corso e un'eventuale esclusione dalle coppe che si applicherebbe al secondo triennio, in sede di dialogo tra UEFA e Milan si potrebbero trovare delle soluzioni di compromesso. Nel caso di Europa League il Milan accetterebbe più di buon grado l'esclusione, poi si potrebbe concordare una revisione della sanzione precedente (quella del pareggio di bilancio al 2021) con un anno in più e paletti meno stringenti per effettuare un percorso di rientro meno gravoso".

Quindi nel caso in cui il Milan non andasse in Champions accetterebbe la probabile esclusione dalle coppe, che si sommerebbe con la sanzione precedente?

"Sì, ritengo di sì perchè noi abbiamo una sanzione già in corso, poi ce n'è una che si aggiungerebbe a questa che vale per l'altro triennio. Siccome il Milan anche nel 2019 non avendo fatto la Champions chiuderà con 70/80 mln di rosso si potrebbe ripresentare questa problematica. Quindi a quel punto il Milan potrebbe, nel dialogo che tutti i club hanno con la UEFA, trovare un compromesso per una revisione, da incardinare attraverso un settlement, anche se è giuridicamente complicato fare un settlement con una sanzione già in corso, la UEFA non lo concede, ma diciamo una sorta di rimodulazione della sanzione già assegnata con qualche anno in più e paletti meno stringenti per consentire al club un rientro che non rientri la necessità di fare eccessive cessioni sul mercato".

Quindi di base ci sarebbe la sanzione attuale più una probabile esclusione dalle coppe, ma nei dialoghi tra Milan e UEFA si potrebbe arrivare a un compromesso che prevede solo la rimodulazione della sanzione già in corso?

"Sì, ma sempre con l'esclusione dalle coppe".

E in caso di Champions League? In quel caso preferirebbe evitare l'esclusione. Ci sarebbe ricorso al TAS?

"Sì, immagino che il Milan a quel punto potrebbe impugnare la decisone dell'esclusione, in caso di Champions, davanti al TAS che a quel punto diluirebbe tutti i ricorsi e deciderebbe se le sanzioni sono coerenti con le normative del FPF".

Stavolta sarebbe più difficile una riammissione da parte del TAS?

"Assolutamente sì, perchè c'è la recidiva. C'è una sanzione in corso più un'altra sanzione".

Il Milan non potrebbe giustificarsi dicendo che il secondo triennio è sotto valutazione perchè la UEFA non ha punito in modo giusto precedentemente, come confermato dal TAS?

"No, la recidiva c'è comunque. Al di là del ping pong tra le istituzioni, poi si è arrivati alla sanzione. È vero che il Milan ha presentato ricorso anche contro la sanzione in corso, quindi teoricamente il TAS potrebbe annullarla o meno, ma la UEFA quando decide valuta la situazione al momento nel momento in cui va a sanzionare e il rosso del Milan. Su quel triennio preso in considerazione. Che non è uguale a quello precedente perchè rientra un altro anno e rappresenta come una nuova ipotesi di reato, perchè se tu in due anni sapevi di essere in rosso avresti dovuto agire per rientrarci, invece tu hai fatto peggio e io devo intervenire con un nuovo giudizio".

Da escludere quindi un anno franco?

"Sì, penso che questa possibilità sia stata esclusa. La UEFA ora dice che per aver fatto quei 120 mln di rosso in tre anni devi accollarti una sanzione, ma hai precedenti, tant'è che c'è una sanzione in corso, e quindi si applicano le sanzioni più gravi come l'esclusione dalle coppe, che diventa probabile al contrario di prima. Detto questo, applicata la sanzione dalle coppe, a quel punto il Milan, data l'anomalia, potrebbe chiedere alla UEFA e lo sta chiedendo di rivedere la prima sanzione considerato che anche l'anno prossimo si potrebbe presentare la stessa cosa. Una sorta di settlement preventivo con l'allungamento della attuale prima sanzione per permettere al club di rientrare nei paletti con un percorso più lungo e meno perentorio".

Impossibile anche che l'accordo preveda solo l'esclusione dalle coppe, annullando anche la prima sanzione o allungandola significativamente?

"Rientra nella discrezionalità della UEFA. Ma immagino che se avvenisse questa roba qua si scatenerebbe la reazione di tutti gli altri club. Quindi è un'ipotesi che non sta in piedi, non è conforme giuridicamente ai precedenti UEFA. Sarebbe un atto di clemenza assoluto, far pagare una sola multa con l'esclusione per poi ripartire da zero. La UEFA non l'ha mai applicato finora, quindi dubito possa arrivare a questo tipo di soluzione col Milan".

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