Era l’aprile 2012: il Milan, impegnato nel derby contro l’Inter, schiera per la prima volta da titolare Mattia De Sciglio, terzino proveniente dalla Primavera. Buon derby nonostante la sconfitta, mesi successivi da predestinato. Poi, il crollo: prestazioni poco convincenti, personalità a tratti in calo e una depressione che si faceva strada, come dichiarato dallo stesso giocatore pochi giorni fa. De Sciglio si fa aiutare da un motivatore, ritrova l’azzurro e torna anche a livelli convincenti in Francia. La sfida di oggi contro la Spagna è la ciliegina della sua rinascita: partita ottima, con poche sbavature e diverse soluzioni interessanti, in particolare i cross e le discese sulla fascia.
Al Milan il finale di stagione è stato fiducioso: Brocchi l’ha schierato spesso, lui ha risposto bene, come nella finale di Coppa Italia contro la Juventus. Il suo futuro, però, è ancora in dubbio: sul giocatore ci sono infatti Juventus, Napoli e Roma, con i bianconeri in forte pressing. La valutazione del Milan è intorno ai 10 milioni, ma quello che ci si chiede ora, anche e soprattutto dopo le ultime prestazioni, è: “Ne vale la pena cedere un giocatore così?”. De Sciglio rappresenta infatti l’identikit perfetto del giocatore voluto da Silvio Berlusconi: italiano, giovane, bravo ragazzo e proveniente dal settore giovanile rossonero. De Sciglio valuterà il proprio avvenire dopo l’Europeo, ma è certo che i rossoneri dovranno pensarci bene: l’ideale, infatti, sarebbe trattenerlo, oppure cederlo ad una straniera (così da non rinforzare una rivale), scatenando un’asta così da guadagnare il più possibile.
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