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MILAN-DINAMO ZAGREB

Milan-Dinamo Zagreb, Pioli: “È la serata che volevo”

Conferenza Pioli AC Milan
Pioli, allenatore rossonero, ha parlato in conferenza stampa dopo Milan-Dinamo Zagabria, partita della 2^ giornata del gruppo E di Champions League.

Stefano Bressi

L'allenatore rossonero Stefano Pioli ha parlato in conferenza stampa al termine di Milan-Dinamo Zagabria, partita valida per la 2^ giornata del gruppo E della Champions League 2022-2023 svoltasi a 'San Siro'.

Ecco le dichiarazioni di Pioli

Se è la serata che voleva: "Sì, è una casella che volevamo riempire. Prima vittoria in casa, l'anno scorso non ci eravamo riusciti. Volevamo sfruttare il fattore casalingo e l'entusiasmo. Fatto e sono soddisfatto, ma sono convinto che possiamo fare anche meglio".

Su Rafael Leao decisivo: "Non credo si dovesse far perdonare. Non ha fatto niente di volontario per subire due gialli. Ha fatto la partita che doveva fare. Lo vorrei più alto e aperto, soprattutto oggi. Poi però oggi ha causato il rigore e altre occasioni. Ha un grande potenziale e perciò non deve smettere di provare a crescere".

Dove deve migliorare il Milan ora che ha anche vinto in casa in Champions: "Per sette anni non ci abbiamo giocato, per questo non vincevamo da nove anni in casa. Penso che a volte muoversi troppo è un errore, come oggi. Avevamo buone posizioni iniziali. Possiamo far meglio in tante situazioni, per esempio nel gol preso. Anche nella comunicazione. Ci sono tanti aspetti".

Su Pobega: "Ha preso le stesse posizioni di Tonali, quelle che avevamo preparato, è stato bravo nell'inserimento. Devo gestire un po' le forze, oggi era importantissima, domenica sarà importante. All'ora di gioco era fondamentale fare dei cambi per recuperare energie".

Se era arrabbiato prima del gol per il troppo movimento: "Io sono sempre agitato durante la partita. Cerco di essere lucido, ma è difficile. Volevo ripartire di più sulla linea di destra, dovevamo mantenere le posizioni perché spesso Brahim Diaz era più basso di Calabria e non andava bene".

Su Giroud che non voleva uscire: "Ci siamo parlati, è giustissimo. Lo capisco, ma deve capire me. Non potevo sfiancarlo viste le assenze. Benissimo il suo atteggiamento, ma sa anche che devo fare il mio lavoro".

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