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AMARCORD – BORGHI, L’ANARCHICO VENUTO DALLA FINE DEL MONDO

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L’uomo si adatta a tutto. Può vivere al polo nord, come nel deserto. Lo stesso discorso non vale per i calciatori, soprattutto per alcuni sudamericani che hanno provato a giocare in Italia. C’è chi è riuscito a...

Redazione

L'uomo si adatta a tutto. Può vivere al polo nord, come nel deserto. Lo stesso discorso non vale per i calciatori, soprattutto per alcuni sudamericani che hanno provato a giocare in Italia. C'è chi è riuscito a sfondare e chi invece è stato messo alla porta. Il protagonista dell'amarcord appartiene alla seconda categoria. Si chiama Claudio Daniel Borghi e ai più giovani fra i tifosi rossoneri questo nome dirà poco. Del resto, fu acquistato dalla società di Via Turati nell'87. Un vita fa, o almeno la mia, che all'epoca avevo appena un anno.

Borghi era un fantasista argentino e la sua storia sembra un film. Sia chiaro, non a lieto fine. Berlusconi si innamorò di lui durante la finale di Coppa Intercontinentale dell'85. Borghi in forza all' Argentinos Juniors affrontò la Juventus. Il trofeo andò ai bianconeri che vinsero ai rigori, ma il funambolico trequartista incantò la platea e il nuovo presidente del Milan. Nell'87 si concretizzò il suo passaggio in rossonero. In realtà fu solo un pit-stop e via. E così Milano da terra promessa divenne un autogrill, una sosta prima di riprendere il cammino per altri lidi. Del resto in quel Milan di Sacchi, Gullit e Van Basten non c'era posto per un genio anarchico come Borghi. Così Berlusconi, a malincuore, lo cedette al Como, antenato del satellite Monza. Doveva farsi le ossa in riva al lago, in realtà se ne tornò a fine stagione con il morale a terra. Agroppi lo schierò sette volte, e Borghi deluse sempre. Tornò a Milano, ma solo per fare i bagagli e sistemarsi altrove. Sacchi aveva già scelto come terzo straniero Rijkaard. Borghi finì in Svizzera al Neuchatel Xamax, ma anche lì ci restò poco. Tornò in Argentina, prima di iniziare a giocare un po' in tutto il Sud America.

Nel 98 si ritirò, ma decise di restare nel mondo del calcio. Nel 2002 iniziò la sua carriera da allenatore in Cile all'Audax Italiano. Fu un trampolino di lancio, perchè in pochi anni passò alla guida del Colo Colo e in seguito del Boca Juniors. Poi nel 2011-2012 diventò il ct del Cile, ma dall'anno scorso è tornato al suo primo amore: l'Argentinos Juniors. A proposito, dal momento che il destino di Seedorf sembra sempre più lontano da Milanello, non è che Berlusconi sta pensando a riportare Borghi al Milan? Del resto la storia è fatta di corsi e ricorsi...

Mariano Messinese

@MarianoWeltgeis

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