cronaca live

LIVE PM – Cutrone e Braida all’evento Football Leader

Stefano Bressi

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Terminata la premiazione del 'Football Leader 2018'.

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Premio 'Equality-No Racism' per Clarence Seedorf. "Lotta al razzismo? Non tutto è risolto perché nel calcio c'è ancora razzismo, ovunque. Ovviamente c'è miglioramento, grazie al movimento di Uefa, Fifa e di altre associazioni. Con l'educazione speriamo di abbracciare le diversità. Il calcio di quest'anno? Mi ha colpito la vicenda Astori, deve farci ricordare che trascorriamo tempo inutile per i conflitti. Quello è stato un periodo di riflessione, io ero appena arrivato a La Coruna e quella vicenda mi ha fatto riflettere. Bisogna ragionare su ciò ce è davvero importante nella vita", ha detto l'ex tecnico di Milan e Deportivo.

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Sale sul palco Nicola Rizzoli. "Bilancio del VAR in Serie A? Abbiamo avuto questa fortuna di iniziare prima degli altri, ci siamo lanciati. Il bilancio è positivo, il margine di miglioramento è ancora ampio. Sono felice per il futuro. Senza esperienza possono esserci errori, non è facile quando inizi da zero. Ma - ha proseguito - ci sono le basi per un'ottima stagione nella prossima annata sportiva. Il margine d'errore è stato ridotto, l'errore è figlio di chi prende le decisioni. Il VAR ha l'obiettivo di eliminare i grandi errori, non quello di eliminare le polemiche perché è difficile. Siamo partiti da una media di errori dal 6% arrivando allo 0,9%. E' una percentuale accettabile, anche se ci sono obiettivi per migliorare nella prossima stagione", ha detto Rizzoli.

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Ancora Braida: "Il Milan è un grande club, tornerà grande. C'è tutto per risalire, non manca nulla. Tutti i club, anche il Real Madrid, ha avuto anni di difficoltà".

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Ancora Capello: "Ricordo quando ero al Milan, dicevo a Galliani e Berlusconi che Braida doveva essere mandato in giro per trovare calciatori. Lui è un grande scopritore di talenti".

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Premio 'Leader per sempre' per Ariedo Braida. "Con Capello ho lavorato circa 25-26 anni. La vita a Barcellona? Il calcio italiano, visto da lì, è in bassa marea. Ma bisogna girare per capire cosa accade, la Spagna in questi anni sta insegnando tanto. Bisogna che il calcio italiano esca dai confini e capire dove imparare nuove metodologie, è importante la filosofia. Zeman ha provato a incarnare il calcio offensivo che vogliono in Spagna, lì vogliono giocare a calcio altrimenti i tifosi protestano con la Panolada. In questo momento, in Italia, c'è bisogno di imparare da loro", ha detto.

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Presente sul palco Fabio Capello, premiato come 'Allenatore che incarna tutti i principi per essere Leader': "Cosa è stato il pallone nella mia via? Non ho più voglia di allenare. Io vengo da un paese di mille abitanti, avevo un prete che amava il calcio. La mia casa era vicino la chiesa, la mia vita è stata football e studio fino a quando sono andato alla SPAL. Ho fatto sacrifici, mi sono rotto il ginocchio a 18 anni e a 21 anni. La carriera sembrava finita, non andavo in vacanza in Sardegna ma mi curavo per giocare. Ho avuto la fortuna di sposarmi presto, sono con mia moglie da quasi 50 anni. E' stata la mia forza, poi sono stato al Milan nel dopo Sacchi con grandi collaboratori come Braida e Galliani. Ho avuto la voglia di mettermi in gioco tra Spagna, Inghilterra, Russia. L'ultima follia è stata la Cina, volevo salvare quella squadra che stava retrocedendo e ci siamo riusciti. L'anno dopo, però, ho capito che la distanza da casa era troppa e sono tornato. Come arrivai al Milan? Ero assistente di Liedholm, ci qualificammo per la Coppa Uefa dell'epoca. Berlusconi mi disse che avrei dovuto fare i corsi necessari e imparare le lingue, ho fatto la mia gavetta. Mi richiamò Berlusconi qualche anno dopo, in quel momento ero pronto per il Milan", ha detto l'allenatore.

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Premio 'Leader Serie B' per Aurelio Andreazzoli. "Le parole di Sabatini? Mi ha fatto emozionare. La promozione con l'Empoli? Gli ingredienti sono molteplici, posso dire che i ragazzi sono bravi e la società è di supporto. Noi abbiamo lavorato bene, siamo stati premiati anche con anticipo. E' stata una sorpresa anche per noi, ci siamo trovati al di là dell'ostacolo in maniera repentina. Non abbiamo finito il campionato in modo rilassato, ma ce la siamo goduta", ha detto l'allenatore dell'Empoli."Come mai l'Empoli sta riuscendo a lanciare tanti allenatori in questi ultimi anni? Non so, credo che non lo sappia nemmeno Giampaolo. A me non sono state date linee guida da seguire da parte del club, è pensabile che possa esserci un ordine ma in realtà non esiste. Ho trovato un gruppo di calciatori che hanno lavorato al meglio, utilizzando il modo di giocare usato da Giampaolo e Sarri. Per me è stata la prima volta, non avevo mai usato quel tipo di gioco".

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Presente Enrico Fedele sul palco. "Quanto è forte Cutrone? Due anni fa fu premiato Donnarumma, oggi sono convinto che Cutrone possa diventare forte come Donnarumma. Patrick 'sente' la porta. Ho sempre avuto il piacere di lavorare con i giovani, serve un grosso aiuto anche dalla famiglia e da chi lo gestisce", le parole di Fedele.

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Premio 'Leader Under 21' a Patrick Cutrone. A ritirare il premio c'è suo padre, Pasquale, e il suo agente Donato Orgnoni. "Per lui è stato un anno importante, incredibile. E' andata oltre le più rosee aspettative", ha detto il padre. "Può crescere tanto, ha sorpreso per la sua voglia e la sua fame. Siamo ottimisti", ha detto il procuratore.

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Premio 'Fair play alla carriera - Dino Celentano' per Zdenek Zeman. "Il 4-3-3? Non credo che sia utopia, credo che la base del calcio sia rappresentata dalla voglia di vincere e per farlo bisogna fare un gol in più dell'avversario. Se è più bello il calcio o il golf? Il calcio, però non ho la squadra e per ora mi diverto così (sorride, ndr)", ha detto il boemo.

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Premio artistico 'Leader per sempre' al comico Teo Teocoli. "Sono innamorato di Napoli, io - rispetto ai presenti - non ho vinto nulla. Luigi Necco? Era una brava persona, Felice Caccamo nasce da lui. E' il personaggio più grande che ho fatto, era mio amico, insieme all'imitazione di Cesare Maldini. Parlavo con Cesare tanti anni fa, nacque la sua imitazione e non credeva che qualcuno potesse fare la sua voce come feci io. Si arrabbiò inizialmente, poi gli spiegai la situazione e diventammo ancora più amici. Cesare era una grande persona, lo ricordo con tanto affetto e tanto amore", ha detto.

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Presente sul palco Renzo Ulivieri. "Ranieri? Ricordo quando allenavo il Vicenza, lui era alla Fiorentina in Serie B. Facemmo un gol nella sfida di campionato, mancava mezz'ora e pensai che la rete era arrivata troppo presto. Piano piano ci chiusero dentro la nostra area di porta, al minuto 87 entro in campo per farmi espellere. L'arbitro mi allontanò dal campo e andai fuori piano piano, passai anche davanti a Ranieri. Lui si alzò facendomi i complimenti per la grande gara, io non sarei stato capace di questa gentilezza (ride, ndr). Poi finì 1-1".

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Premio 'Speciale alla carriera' per Claudio Ranieri. "Il mio segreto? Non so, credo che un buon tecnico debba avere ottimi calciatori. Col Leicester mi trovai al posto giusto nel momento giusto, un anno prima quella squadra s'era salvata non senza difficoltà. Non penso a quell'impresa, ringrazio per il premio alla carriera ma voglio ancora allenare. Penserò ai miei ricordi quando avrò smesso di allenare", ha detto Ranieri.

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Sul palco c'è anche Gianni Di Marzio. "Vidi Maradona a Buenos Aires, io ero il tecnico del Napoli. Me lo segnalò un tassista, tra l'altro Diego era arrabbiato perché non convocato con l'Argentina. Conobbi il suo presidente, un calabrese tifoso del Catanzaro. Lo andammo a prendere a casa, c'erano tanti giornalisti italiani e credevo che potessero portarlo in Italia. Dopo dieci minuti che lo vidi giocare lo portai nello spogliatoio e gli feci firmare un accordo per il Napoli, ma Ferlaino disse che era ancor troppo giovane per la squadra e che aveva bisogno di altri calciatori più esperti. Poi, sarebbe arrivato in azzurro qualche anno dopo", ha detto Di Marzio.

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Premio 'Scouting Leader' per Igli Tare. "Cosa guardo in un calciatore? Cerco un colloquio personale, quando sono deciso a puntare su un calciatore voglio guardarlo negli occhi e capire il suo carattere".

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Premio 'Speciale Football Leader 2018' per Walter Sabatini. "Cosa guardo in un calciatore? La velocità in campo, come gestisce la palla e le idee che associa. La seconda giocata è quella che conta, la prima giocata per caso riusciva anche a me. Fare la seconda è difficile. Il mio capolavoro? Mai fatto un capolavoro, ho preso tanti calciatori. Ce ne sono molti che sono stati bravi. Quando ho preso calciatori da qualsiasi categoria, dal Palermo all'Inter anche se lì sono stato transitorio, li ho affidati agli allenatori. Senza un tecnico adeguato, anche grandi calciatori restano indietro. Per me ogni sconfitta nel mondo del calcio rappresenta un dolore, così come ogni giocata errata di un calciatore. Capello? Lo conosco da anni ma di lui ho scoperto una cosa nuova in Cina, sua moglie rappresenta tanto per lui. La persona più importante nella sua vita è proprio sua moglie", ha detto.

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Chiellini Leader in campo, tramite video: "Quest'annata è stata fantastica, aver sudato per la vittoria ha reso la vittoria più bella. Quasi come il primo scudetto. Mondiale? Non giocarlo sarà difficile, andrò lontano per non pensarci. Ma è una ferita ancora aperta. Ringrazio chi mi ha votato, per me è un premio molto importante, spero di essere un esempio per tanti bambini"

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Raiola, premiato come "Football Leader Manager": "Balotelli? E' in nazionale, sono contento per lui e per l'Italia. Questa è la sua grande ambizione, la nazionale è sempre stata la sua passione. Qualcuno non l'ha capito. Dove va? Napoli, Roma. Lo diciamo a Monchi? Io parlo un po' di spagnolo. Quante lingue parlo? Sette, male però (ride, ndr). Il prossimo colpo che farò? Donnarumma al Milan. Se resta in rossonero? Perché no?"

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Giampaolo premiato con il "premio panchina giusta": "Com'è lavorare con Ferrero? E' tra i migliori presidenti, non si interessa di calcio e non mi dice chi far giocare (ride, ndr). E' una persona intelligente, in tv appare diverso da ciò che è. Quagliarella? A una certa età i calciatori parlano molto e corrono poco, invece Fabio ha ancora un grande senso di professionalità. Ha messo l'esperienza a disposizione della freschezza fisica, ha segnato 19 gol che alla sua età sono tanti. Il premio? Ringrazio tutti, anche Empoli e Sampdoria che mi hanno permesso di tornare a fare questo lavoro"

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Premio dirigente dell'anno per Monchi: "Il primo anno in Italia è stato difficile, per me è stata la prima esperienza lontano dalla Spagna ma sono contento della mia scelta. Dopo un anno con un inizio difficile, posso dire di essere felice in Italia. Se è più grande l'orgoglio per quanto fatto in Champions o più grande il rammarico per la semifinale col Liverpool? Entrambe le cose, volevamo la finale. All'andata col Liverpool abbiamo perso, manca qualcosa per l'anno prossimo. Se Alisson resta? Per andare via servono tre cose: un'offerta, un'offerta accettata e la volontà del ragazzo di andare via. Per ora non c'è nulla di questo. Noi siamo contenti di lui, le voci di mercato sono normali. Ringrazio l'organizzazione per il premio. Voglio condividerlo con la famiglia, i miei compagni di lavoro e con il mio predecessore Sabatini. Il suo lavoro ha reso più facile il mio"

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Sul palco è il turno di De Magistris, sindaco di Napoli: "Ringrazio Football Leader, saluto il mondo del calcio rappresentato oggi. Per noi è motivo di vanto quando viene scelta la location di Napoli. Ancelotti in azzurro? E' un grande tecnico, un grande investimento. Siamo grati a Sarri, ha fatto giocare al Napoli un grande calcio. Ora pensiamo al futuro, ma c'è gratitudine a Sarri per un grande allenatore e un grande uomo"

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Momento di commemorazione e ricordo di Davide Astori da parte di Corvino: "E' una stagione travagliata, ci ha visti con un girone di andata al settimo posto e a fine torneo abbiamo perso solo una posizione. Poi la tragedia di Astori, invece di indebolire il gruppo, ci ha rafforzati. Quella tragedia poteva indebolire tutti, invece ci ha uniti ancora di più. Oggi ringraziamo l'AIC e tutti i presenti, anche per un premio riconosciuto alla Fiorentina. Un ricordo di Astori? Ho tanti episodi in mente, io sono arrivato e dovevo rinnovare la squadra e risanare la situazione dal punto di vista economico. A Davide ho chiesto se credeva in quello che potevamo fare. Lui, col suo solito sorriso e con una pacca sulla spalla, mi ha detto che restava a Firenze perché credeva nel progetto. Questo mi ha dato forza per rinnovare la squadra, tra tante difficoltà abbiamo lottato fino alla fine per un posto in Europa. Di Davide ricordo tante cose, è stato difficile comunicare la scomparsa ai familiari. Io non ero a Udine, il medico mi chiamò per darmi la notizia per far sapere ai suoi cari la scomparsa tramite la Società e non tramite i media"

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Iniziato l'evento!

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17:59 - È appena arrivato Ariedo Braida, si attende sempre Patrick Cutrone.

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Presenti tanti uomini di sport e dello spettacolo: Teocoli, Emilio Fede, Giampaolo, Sabatini, Ranieri e Seedorf.

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Presente a sorpresa, Raiola ha rilasciato le seguenti dichiarazioni, forse provocatorie, su Donnarumma: "Donnarumma potrebbe restare al Milan, anche a vita. Bisogna rispettare i tifosi, soprattutto quelli intelligenti. Rimane a vita al Milan, è sempre stata la richiesta dei tifosi. Non è ironia, non la conosco... È più facile che se ne vadano i cinesi che lui...".

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Tra pochi minuti inizierà l'evento Football Leader, con Cutrone e Braida protagonisti.