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Calciomercato Milan – Monte ingaggi abbattuto e tesoretto per l’estate

Zvonimir Boban e Ivan Gazidis, dirigenti del Milan, a Milanello (credits: acmilan.com)

Stipendi più leggeri e calo del tetto salariale: a gennaio i rossoneri hanno preparato il terreno per il calciomercato estivo

Domenico Abbondandolo

CALCIOMERCATO MILAN - Le operazioni di mercato condotte in questa sessione di gennaio da parte del Milan sono tutte legate da un unico filo conduttore, ossia la necessità di alleggerire il monte ingaggi in vista del prossimo bilancio e liberare spazio salariale per la campagna acquisti estiva.

Questa infatti è la conclusione alla quale si può facilmente giungere dall’analisi degli ingaggi in entrata e in uscita, che rivela un abbassamento degli ingaggi per la stagione in corso e al tempo stesso prepara un cospicuo taglio in vista della prossima.

Dalle cessioni effettuate nel corso della sessione invernale – sia quelle in prestito che quelle a titolo definitivo – il Milan risparmierà sino al termine della stagione 12,77 milioni di ingaggi lordi (Piatek 1,57, Borini 2,1, Reina 2,62, Suso 2,62, Rodriguez 1,83, Caldara 1,92) rispetto ai costi di gestione preventivati ad inizio stagione. Una cifra superiore rispetto a quella investita per i nuovi acquisti, dove l’esborso più significativo è quello per Ibrahimovic (5,25 milioni di stipendio lordo) mentre per Kjaer (0,87), Begovic (0,87) e Laxalt (1,5) il monte stipendi si appesantisce di appena 3,2 milioni. Non filtrano ancora notizie certe invece sull’ingaggio dell’esterno belga Saelemaekers, ma verosimilmente il suo stipendio non sposta di molto gli equilibri (la cifra totale potrebbe aggirarsi al di sotto del milione).

A conti fatti, dunque, grazie all’opera di restyling condotta sul mercato, il Milan potrà risparmiare in vista del prossimo bilancio una cifra compresa tra i 3,5 e i 4,5 milioni di euro. Rispetto ai 91,5 milioni di euro previsti ad inizio anno per gli stipendi, dunque, i rossoneri scenderanno a 87-88. Non moltissimo, certo, ma comunque un primo significativo passo verso quella politica di riduzione dei costi tanto cara alla UEFA.

D’altra parte l’opera di risanamento dei costi attuata da Maldini e Boban darà i suoi frutti soprattutto in estate. Considerando gli addii di Piatek e Borini, i prestiti di Suso e Caldara e ipotizzando le partenze a titolo definitivo di Reina e Rodriguez, per il 2020-2021 il monte stipendi del Milan partirà – o dovrebbe ripartire – da una riduzione complessiva di circa 25 milioni, a cui vanno aggiunti i soldi risparmiati dagli ingaggi di Biglia e – probabilmente – Bonaventura.

Messo in conto l’aumento di stipendio di Ibrahimovic – che il prossimo anno costerà al lordo 7,8 milioni -, il Milan dovrebbe partire da una base di 67-68 milioni per ciò che concerne il monte ingaggi. Ciò significa che c’è spazio per portare a termine qualche operazione interessante – ed economicamente dispendiosa – in estate.

Intanto ecco le parole del ds dell'Anderlecht sulla cessione di Saelemaekers al Milan, continua a leggere >>>

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