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Mirabelli: “Delusi da Donnarumma. Puntiamo a vincere tutto”

Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli, dirigenti del Milan (credits: acmilan.com)

Dopo la risposta negativa del portiere rossonero, parla la dirigenza. Mirabelli si dice deluso, mentre Fassone commenta l'interesse della Juventus.

Stefano Bressi

Probabilmente dall'altro ieri a Casa Milan non riescono a togliersi dalla mente Gianluigi Donnarumma, lo testimonia il fatto che Massimiliano Mirabelli, in un'intervista al Corriere dello Sport, a domanda su Cristiano Ronaldo che vuole lasciare il Real Madrid risponde: "Beh, il Real vuole Donnarumma siamo pronti a parlarne con Perez. Naturalmente senza partire dalla base di 400 milioni di cui parla la stampa spagnola". Comunque il Milan sa di esserne uscito bene, dopo aver offerto 5 milioni all'anno. Ma il Real ne offre 7. Il Dio denaro vince.

Di certo c'è che i rossoneri non si fermeranno sul mercato, dopo aver già messo a segno quattro colpi importanti, tutti ovviamente individuati dal nuovo direttore sportivo Mirabelli. Lui, 47 anni, calabrese, ha vinto 13 campionati nelle diverse categorie in cui ha lavorato. All'Inter un ottimo lavoro e adesso il Milan. Ecco cosa dice a riguardo: "Quando Fassone a settembre di un anno fa mi ha illustrato la prospettiva cinese ho lasciato la confortante posizione che ricoprivo all'Inter e ho fatto il salto nel buio. Di questo si trattava e per otto mesi questo è stato. Fra rinvii, colpi di scena, closing annunciati e poi procrastinati, maldicenze, insinuazioni. Un film in cui io e Fassone abbiamo recitato da fantasmi, fino ad aprile quando si è sbloccato tutto. In fondo la mia vita è tutta una sfida. Io sono arrivato qui lavorando sodo, è la mia forza". Parla in modo diretto, Mirabelli, come fatto in occasione del caso Donnarumma con la conferenza stampa: "Quando si parla chiaro non si sbaglia mai. Dal primo giorno abbiamo parlato chiaro, su tutto".

Sul futuro di Donnarumma aggiunge: "Per il momento non succede nulla. L'input della proprietà è di non accettare offerte. Anche perché per noi non ha prezzo. Non lo vendiamo, per ora". Almeno su questo si trova d'accordo con Mino Raiola: "Volevamo regalare un simbolo ai nostri tifosi, aveva tutto per diventarlo. Avrebbe avuto la fascia da capitano e, francamente, l'offerta era enorme, considerata l'età e l'onere per il Milan. 25 milioni netti in 5 anni significano 50 milioni lordi a carico della società". Allora chissà perché ha rifiutato: "Ci siamo rimasti male umanamente. Anche perché non c'è stata trattativa e non è vero che durante l'incontro di giovedì c'è stata tensione con Raiola o che abbiamo litigato. Le parti hanno preso atto e ognuno è andato per la propria strada. Siamo amareggiati, come i nostri tifosi. Lo dico con rispetto, ognuno è libero di fare ciò che vuole. Adesso cerchiamo un portiere da Milan".

Le idee sono chiare. In rosa c'è Alessandro Plizzari, classe 2000 di talento. Altrimenti piacciono Neto e Wojciech Szczesny. Il primo lascerà la Juventus perché arriva il secondo. Ma tutto potrebbe restare così con il polacco in rossonero. I bianconeri, ha detto Giuseppe Marotta, ci proveranno per Donnarumma. Marco Fassone a riguardo commenta: "Mi sarei stupito se Marotta avesse affermato il contrario. È molto abile. Se gli interessa, noi siamo qua". Sfida lanciata. Poi continua Mirabelli: "Una cosa deve essere chiara: chiunque giochi nel Milan e chiunque arrivi deve capire che maglia sta indossando e puntare a vincere in ogni competizione. Non voglio essere presuntuoso, ma dall'Europa League alla Coppa Italia, fino al campionato, dobbiamo puntare a vincere".

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