"In questa fase del campionato di Serie A, attualmente fermo per via degli impegni delle Nazionali, il Milan sta attraversando un buon momento: cinque risultati consecutivi, frutto di due pareggi (contro Torino ed Atalanta) e tre vittorie, tra le quali la 'chicca' della super prestazione all'Olimpico contro la Lazio. La squadra di Sinisa Mihajlovic ha quindi risalito la classifica, piazzandosi in piena zona Europa League: per puntare, però, a qualcosa di più, sarà inevitabile fare ricorso al mercato di gennaio, laddove la dirigenza del club di Via Aldo Rossi potrà intervenire apportando i dovuti correttivi ad una rosa larga, probabilmente non ancora adatta per tentare la scalata alla qualificazione in Champions League.
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MILAN, mercato super o parametri zero: a gennaio il bivio
Gennaio è dietro l'angolo eppure, ad oggi, ancora non si sa con quali e quanti soldi il Milan farà mercato: questi i possibili scenari
"I rossoneri avrebbero bisogno di affiancare ad Alessio Romagnoli, Philippe Mexés ed al brasiliano Alex un altro difensore centrale di livello internazionale; un regista di spessore e, qualora persistesse l'indisponibilità di Mario Balotelli e Jérémy Ménez, fermi da tempo a causa di fastidiosi infortuni, anche di un altro attaccante da inserire nell'arsenale a disposizione dell'allenatore serbo. La domanda, però, che si stanno facendo un po' tutti in questo periodo, dagli addetti ai lavori, ai tifosi, è una: con quali, e quanti soldi il Milan condurrà il proprio mercato di riparazione? La società, infatti, in estate ha speso quasi 90 milioni di euro per potenziare un organico che, con Filippo Inzaghi, aveva miseramente fallito la stagione precedente. Ed appare francamente improbabile che la famiglia Berlusconi allarghi nuovamente i cordoni della borsa, sfili il portafoglio, e finanzi in maniera poderosa la campagna acquisti invernale se poi, sul campo, le prestazioni della squadra rossonera dovessero continuare ad essere così altalenanti.
"In realtà, si pensava, tutti (famiglia Berlusconi in testa), che per gennaio questa problematica sarebbe stata facilmente aggirata grazie all'ingresso, in società, della cordata di imprenditori orientali portati in dote al Milan dal broker thailandese Bee Taechaubol, che, in agosto, firmò in Sardegna con il patron rossonero un preliminare di acquisto del 48% delle quote societarie del Milan previa versamento di 480 milioni di euro. Di cui, si disse, si scrisse, una centinaia destinati proprio al mercato. Il 'closing' dell'operazione, però, è slittato, mese dopo mese, appuntamento dopo appuntamento: prima a fine settembre, poi si è parlato della fine di questo mese di novembre, anche se, ad onor del vero, di recente, dell'affare Berlusconi-Taechaubol non si è praticamente sentito più nulla.
"Naturale, quindi, porsi delle domande: la transazione di quasi metà del Milan in mani asiatiche andrà in porto per gennaio? Per quel periodo, per il mercato, il club rossonero potrà disporre di rinnovata liquidità per poter operare alla grande e consentire pertanto alla squadra di Mihajlovic un definitivo salto di qualità? Gli scenari possibili sono due. Qualora Bee Taechaubol reperisse in breve tempo i capitali necessari alla chiusura dell'operazione, ed entrasse di prepotenza in seno la società Milan mediante l'apporto di capitali per la campagna acquisti, allora si potrebbe ipotizzare un Adriano Galliani scatenato: in difesa, per esempio, si potrebbe pensare ad un nuovo assalto del Milan per Mats Hummels, difensore centrale del Borussia Dortmund, 'pallino' del Presidente Berlusconi, o per il 21enne francese (di origine basche) Aymeric Laporte, dell'Athletic Bilbao, per il quale i rossoneri avevano già chiesto informazioni in estate. Si potrebbe poi sognare un innesto di vera qualità in mezzo al campo, magari piazzando il colpo Ilkay Gündogan, sempre del BVB, o, perché no, João Moutinho, in rotta prolungata con il Monaco, club in ottimi rapporti con il Milan. Il tutto senza dimenticare, sullo sfondo, il solito Axel Witsel dello Zenit. E per l'attacco? Zlatan Ibrahimovic, che ha recentemente dichiarato nuovo amore ai colori rossoneri, è pur sempre in scadenza di contratto con il PSG, così come Ezequiel Lavezzi. E, soldi alla mano, pensare ad investimenti di questa tipologia non sarebbe poi così utopistico.
"Nel caso in cui, invece, slittasse ulteriormente la trattativa tra Berlusconi e Bee Taechaubol, e Galliani fosse costretto a fare mercato con quanto passerà il convento ad Arcore (si suppone molto poco), ecco che il Milan dovrà, giocoforza, intervenire per correggere la rosa con le solite formule dell'inverno rossonero: acquisizione di giocatori in prestito, magari con diritti di riscatto che potrebbero non essere mai esercitati, o mediante l'acquisto di giocatori a parametro zero o prendibili per pochi 'spiccioli'. In questa circostanza, il Diavolo si tufferebbe su nomi quali quello di Andrea Ranocchia, ai margini dell'Inter, per la difesa, su quello di Stefano Sensi, 20enne regista del Cesena, per il centrocampo (il ragazzo, comunque, è molto interessante, e varrebbe bene un investimento a prescindere), mentre, per l'attacco, o si rimarrà così, oppure si penserà di ritornare su Roberto Soriano per la trequarti e, magari, sulla stellina croata Marko Pjaca per l'attacco, un po' in calo di recente con la maglia della Dinamo Zagabria.
"A gennaio il bivio decisivo, il 'closing' quale snodo fondamentale del futuro a breve termine della società rossonera. Anche e soprattutto in campo. Mihajlovic aspetta, spera ed incrocia le dita: la Champions, mai come quest'anno, potrebbe passare dai tavoli societari.
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