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IBRAHIMOVIC – BACCA, il sogno (quasi) impossibile di GALLIANI

Zlatan Ibrahimovic PSG
Dopo la partita di Champions League contro il Chelsea, Ibrahimovic non ha smentito un suo possibile ritorno in Italia: il Milan sogna il colpo

Daniele Triolo

Ieri sera, in occasione dell'andata degli ottavi di finale di Champions League, Zlatan Ibrahimovic, come spesso gli capita, ha lasciato il segno. Il 34enne attaccante svedese, difatti, ha sbloccato il risultato, in favore del suo PSG, su calcio di punizione leggermente deviato dalla barriera dei 'Blues', indirizzando la sfida sui binari più congeniali per la squadra di Laurent Blanc, alla fine vittoriosa per 2-1 sui londinesi.

Al termine di una settimana ricca di polemiche, , retrocesso dal club nella formazione riserve del PSG, Zlatan Ibrahimovic ha praticamente confermato quanto dichiarato nei giorni scorsi da un altro grande ex rossonero, il difensore , segnalato in partenza da Parigi. Sì, dopo 4 anni, Ibrahimovic, in scadenza di contratto a giugno, saluterà Parigi e la Francia: al 'Times of India', Ibra non si è voluto sbilanciare troppo sul suo futuro, Ieri sera, ai microfoni di 'Premium Sport', interrogato sulla sua voglia di tornare in Serie A e nel Belpaese, Ibrahimovic si è lasciato scappare un “mi mancano tre mesi qui, poi vediamo...”.

Dichiarazioni che lasciano aperta qualsiasi porta. e dove, in cambio di ingaggi faraonici, si stanno trasferendo molti grandi giocatori, ultimo tra i quali Ezequiel Lavezzi, compagno di squadra di Ibra al PSG fino a qualche giorno fa. O quelle della Major League Soccer statunitense, lega dove, perché no, potrebbe spingerlo il suo procuratore, Mino Raiola, magari in una città dalla fetta di mercato importante e dal valore mondiale, sponda Los Angeles (Galaxy, dove troverebbe Steven Gerrard ) o New York (Red Bulls o City, franchigia dove militano Frank Lampard, Andrea Pirlo e David Villa).

Frasi, però, che, in caso di qualificazione in Champions League, . Già, perché Ibrahimovic non ha mai negato il suo amore per la squadra rossonera. In più di un'occasione, in più di un'intervista, Ibra ha confessato come, nonostante si sia trovato bene in ogni squadra nella quale è passato durante la sua lunga carriera, al Milan si sia sempre sentito 'a casa'. E come, se fosse stato per lui, dal club rossonero, con cui ha vinto uno Scudetto ed una Supercoppa Italiana nel 2011, oltre alla classifica cannonieri nel 2012 con 28 reti in Serie A, non se ne sarebbe mai andato. Anzi, il bel rapporto che aveva con l'amministratore delegato all'area sportiva rossonera, Adriano Galliani, si guastò proprio in occasione della sua cessione al PSG, nel pacchetto da 62 milioni di euro con Thiago Silva: Ibrahimovic si sentì 'scaricato' da Galliani, dopo essersi visto promettere la maglia numero 10, eredità di Clarence Seedorf, e la fascia di capitano del Milan per l'anno successivo.

Nel corso degli anni, poi, anche grazie alla mediazione di Raiola, i rapporti tra Ibra e Galliani sono stati ricuciti, al punto tale che, in estate, la società rossonera ha fatto l'impossibile per riportare Ibrahimovic a Milanello. Le parti erano già d'accordo, sia sull'ingaggio (che Ibra, un po' a sorpresa, si sarebbe quasi dimezzato), sia sugli anni di contratto (due o tre): Ibra, Raiola e Galliani, però, non avevano fatto i conti con Nasser Al-Khelaifi, numero 1 del PSG, che si è opposto in maniera perentoria all'addio dell'uomo simbolo della società parigina, autore di 134 reti in 162 gare con la maglia rossoblu, intimandogli di onorare il contratto. Ibra lo ha fatto, lo sta facendo, con professionalità. Ma ha già deciso di proseguire la propria carriera altrove.

L'età è avanzata, certo, ma fisicamente lo svedese non accusa alcun cedimento strutturale. Anzi. Si muove in posizione centrale, è il fulcro del gioco offensivo del PSG, segna caterve di gol, ma agisce sempre più da suggeritore, in virtù anche del suo pregevole bagaglio tecnico. Che Galliani vorrebbe mettere a disposizione, nella prossima stagione, del Milan di Sinisa Mihajlovic e, soprattutto, del finalizzatore Carlos Bacca, il quale, rispetto allo svedese, potrebbe essere l'attaccante demandato ad attaccare la profondità, concludere degnamente i contropiede ed a buttare in porta i palloni 'sporchi'. Ibrahimovic – Bacca rappresenta la coppia dei sogni (quasi) impossibili di Galliani. Certamente, nella prossima sessione di calciomercato, il Milan dovrà cercare un nuovo attaccante. Appare poco plausibile, infatti, una conferma di Luiz Adriano, , magari entrambi diretti verso la Cina. Inoltre, non va dimenticato, Mario Balotelli è in prestito, e tutto lascia pensare che non sarà riscattato. E con il terzo posto in tasca, i rossoneri, avrebbero, pertanto, il budget necessario per convincere Ibrahimovic a concludere la sua carriera a casa. Perché, come ama dire il dirigente brianzolo, “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”. Forse.

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