di Enrico Maggioni
archivio2018
Gattuso studia altre opzioni, ma chiede tempo ed esclude improvvisazioni
Il Milan, , è lo stesso - ad eccezione della possibile presenza di Diego Laxalt a sinistra al posto di Ricardo Rodriguez - che ha sconfitto due settimane fa la Roma. Gattuso sceglie la continuità: Higuain a parte, vero fuoriclasse dell'attacco, gli altri dieci in campo sono avvezzi alle idee del tecnico calabrese, che ne conosce e limita i difetti e ne esalta i pregi.
Ma all'occhio attento del tifoso non sfuggono le prolungate panchine di Mattia Caldara, ancora difeso dal tecnico ("Lui sa quello che deve fare e conosce la sua bravura, deve continuare a lavorare") e Tiémoué Bakayoko, bacchettato per alcuni atteggiamenti indolenti ("Serve il suo sacrificio per imparare la lingua e entrare di più nello spogliatoio") ma bisognoso di tempo per acquisire i meccanismi del calcio italiano.
La prudenza del mister rossonero è oramai proverbiale. Anche Samu Castillejo potrebbe meritare più spazio, ma la prolungata assenza di buona parte dei titolari, impegnati negli scorsi giorni con le proprie nazionali, non ha consentito un proficuo lavoro teso a studiare soluzioni alternative al collaudato - ma qualche volta prevedibile - 4-3-3.
, che fa del Pipita Higuain l'unico attaccante di ruolo a disposizione di Gattuso, fa crescere nel tecnico la curiosità di sperimentare. La possibilità di schierare la squadra con il falso nueve o l'idea di sfruttare i talentuosi trequartisti a disposizione (Castillejo, Calhanoglu, Suso) con due mediani di rottura e rilancio (Biglia e Bakayoko) nel 4-2-3-1 già ipotizzato in estate dimostrano la volontà di esplorare nuove opzioni.
Senza però improvvisazioni e superficialità: Gattuso studia per un Milan all'altezza, con interpreti pronti nel ruolo di competenza ed in grado di destreggiarsi con calma e sicurezza.
per rivivere tutta la conferenza integrale di mister Gattuso!
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