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Gazzetta – Milan, è un altro Higuaín: ora non resta che fare gol

Daniele Triolo

Gonzalo Higuaín trascinatore del Milan nel successo sulla Roma: i rossoneri lo ispirano, e lui è già un leader totale. Numeri in crescita rispetto a Napoli

'La Gazzetta dello Sport' in questa mattina ha parlato di Gonzalo Higuaín, bomber classe 1987 che il Milan, in estate, . L'argentino, infatti, è stato grande protagonista della vittoria dei rossoneri, a 'San Siro', : non con una rete, che aveva pure segnato prima che gliela togliesse il V.A.R., bensì con un assist per il compagno Patrick Cutrone ed una partita totale, da leader vero.

Al gol del giovane attaccante comasco, Higuaín ha esultato tanto, urlato di felicità, è corso verso i compagni ed abbracciato il tecnico Gennaro Gattuso: quello arrivato a Milano sembra proprio un altro 'Pipita', un giocatore che mette il gruppo prima ancora del singolo, che già dimostra di possedere un senso di 'appartenenza' alla famiglia rossonera e . Un ruolo che il Milan non ha mai nascosto di volergli ritagliare.

L'impatto di Higuaín nel mondo Milan, ha proseguito la 'rosea', sta ricordando molto quello che ebbe Zlatan Ibrahimović nella sua prima stagione, quella dell'ultimo Scudetto del Diavolo (2010-2011) prima dell'inizio dell'egemonia juventina, ma con una differenza: all'epoca si doveva andare tutti dallo svedese; ora è il 'Pipita' che si mette a disposizione degli altri. Con il risultato che, in appena 6 giorni, sembra si sia capovolto il suo universo rispetto la gara disputata al 'San Paolo' di Napoli.

I , i dribbling riusciti sono stati molti, i passaggi positivi sono raddoppiati, sono arrivate anche tre sponde. Il Milan, poi, ci ha messo del suo, raddoppiandogli i rifornimenti: dai 5 di Franck Kessié a Napoli, si è saliti ai 10 di Hakan Çalhanoğlu ed ai 6 di Jesús Suso nel big match contro i giallorossi. In zona tiro, purtroppo, gli unici segnali poco confortanti, sebbene avesse trovato una rete poi annullatagli per posizione di fuorigioco.

Pazienza, arriverà anche quello. Intanto, a Milanello lo riconoscono già come leader naturale, nel gruppo, non per supponenza o per blasone, bensì perché sempre prodigo ad aiutare tutti, da buon veterano, dentro e fuori dal campo. Non gli resta che fare gol per l'elezione a nuovo simbolo del Milan: 'San Siro' attende una sua rete con ansia, e lui vuole ripagare al più presto un pubblico che già ritiene straordinario.

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