Su quando prese Francesco Totti nel settore giovanile della Roma: “Sì, lo scoprimmo noi. I miei collaboratori mi segnalarono questo ragazzino della Lodigiani, io corsi a vederlo e la decisione fu fin troppo facile. Lo volevano anche la Lazio, su cui per questioni di tifo abbiamo avuto la meglio senza troppa fatica, e il Milan. La spuntammo. Spiegammo alla famiglia che la Roma sarebbe stata casa sua, che sarebbe stato protetto. Tra l’altro noi già negli Anni 80 avevamo un tutor che seguiva i ragazzi a scuola, a questo Viola teneva moltissimo. Quanto costò? Lasciammo alla Lodigiani Cavezzi, un buon giocatore che stava in C2”.
"Sacchi rischiò davvero di venire ad allenare la Roma, poi andò al Milan"
—Sulla visita di Arrigo Sacchi a Trigoria: “Quando Sacchi ci venne a trovare a Trigoria, di fronte alla tavola imbandita disse: 'Capisco perché qui non si vince, noi siamo molto più frugali ...'. Tra l’altro rischiò davvero di venire a allenare la Roma, poi andò al Milan. A Viola piaceva, amava il suo gioco. Il Presidente è stato un grande innovatore nelle sue scelte: da Liedholm a Eriksson, il primo a portare negli spogliatoi la lavagnetta per spiegare i movimenti. E non diamo per scontato l’ingaggio di Falcão, che per me resta il più grande. Tutti volevano Zico, arrivò Falcão, non lo conosceva nessuno”.
Su chi è stato il calciatore più forte tra quelli che ha visto da vicino: “È difficile perché ci sono giocatori squadra come Baresi, Maldini e Falcão e giocatori di estro come Baggio e Totti .... È davvero difficile, ma forse, se proprio fossi obbligato a scegliere, mi porterei a casa Roberto Baggio”. LEGGI ANCHE: Lecce-Milan, tre punti in rimonta ma Conceicao avverte: “Adesso voglio …” >>>
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