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Coronavirus – Serie A, Gravina: “Non firmo per lo stop, ucciderebbe il calcio”

Renato Panno

Gabriele Gravina, presidente della 'FIGC', ha ribadito la sua volontà di riprendere la Serie A. In caso contrario ecco cosa succederebbe

ULTIME NEWS - Il presidente della 'FIGC' Gabriele Gravina, in occasione del meeting online dell’Ascoli Calcio "Crescere Insieme", ha ribadito la forte volontà di riprendere la Serie A. Ecco le sue parole raccolte da 'TuttoMercatoWeb': "Mi auguro che il mondo del calcio, che ha un impatto altamente sociale nel nostro Paese, possa ripartire con minori individualismi. Il piano B in caso di stop definitivo del calcio? Il mio senso di responsabilità mi porta ad avere un piano B, C, D. Ma se esso deve far rima con “è finita” dico che, finché sarò Presidente della FIGC, non firmerò mai per il blocco dei campionati, perché sarebbe la morte del calcio italiano. Io sto tutelando gli interessi di tutti, quindi, ripeto, mi rifiuto di mettere la firma ad un blocco totale, salvo condizioni oggettive, relative alla salute dei tesserati, allenatori, staff tecnici e addetti ai lavori, ma qualcuno me lo deve dire in modo chiaro e mi deve impedire di andare avanti. Il tempo lavora a nostro favore, il danno economico è diviso per categorie: con la chiusura totale il sistema perderebbe 700-800 milioni di euro, se si dovesse giocare a porte chiuse la perdita sarebbe di 300 milioni, se si ripartisse a porte aperte la perdita ammonterebbe a 100-150 milioni, anche se quest'ultima ipotesi non è percorribile". Intanto ecco la nostra intervista esclusiva a un ex giocatore del Milan, continua a leggere >>>

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