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Di Stefano: “Tutti dovremmo incontrare un Gattuso nella vita” | Esclusiva

Redazione

Peppe Di Stefano, noto giornalista, ha rilasciato delle dichiarazioni sul Milan in esclusiva ai microfoni della nostra redazione

Giornalista, inviato sul Milan e scrittore. Peppe Di Stefano è uno dei giornalisti più vicini al mondo rossonero, di cui conosce il passato e il presente del Diavolo. Ha scritto un bellissimo libro che narra le storie di Milanello e abbiamo avuto il piacere di intervistarlo in esclusiva ai nostri microfoni.

Cominciamo dal suo libro, “Milanello, Aneddoti Racconti e Retroscena del club più vincente al mondo”. Qual è stata la genesi?

“Il tutto nasce da una proposta di Gianluca Di Marzio. Inizialmente ero scettico, poi ci ho pensato e ho deciso di procedere. Ho raccontato Milanello e tanti aneddoti connessi”.

I macro-temi più interessanti?

“Ho avuto il privilegio di raccontare storie, retroscena e aneddoti di un centro sportivo che è, a tutti gli effetti, da quasi sessant’anni il più vincente al mondo. E’ stato poi un immenso piacere ricevere la prefazione di Adriano Galliani e la postfazione di Paolo Maldini, icona del Milan”.

Tre pilastri della narrazione in cui si è cimentato?

“Direi, senza ombra di dubbio, Silvio Berlusconi. Poi come non citare Rino Gattuso? Io credo che tutti noi, nella nostra vita, dovremmo incontrare uno come lui, in qualsiasi settore ci si cimenta. Sa far gruppo, è in grado di motivare, sa quando bisogna alzare la tensione e quando abbassarla. Poi tutta la “dinastia Maldini”, da Cesare fino a Daniel: semplicemente incredibile”.

Dovesse accostare l’attuale stagione del Milan a una delle squadre da lei raccontate professionalmente?

“Ogni squadra è, ovviamente, diversa dalle altre. Dovessi citarne una, farei riferimento al Milan scudettato di Allegri del 2010/2011. C’è però una differenza: quello era un collettivo con al sui interno campioni affermati per competere e vincere a alti livelli. Il Milan di Pioli è, invece, una squadra con potenziali campioni”.

Già pronta a vincere quest’anno o è esclusivamente il percorso in crescita a acquisire una valenza di rilievo?

“Questo non lo possiamo sapere. In ogni caso, nel valutare l’attuale Milan di Pioli, prenderei in considerazione il percorso complessivo. Che i rossoneri arrivino primi, secondi o terzi – ovviamente secondo quest’ottica – cambia poco. A livello di percorso, è stata una stagione straordinaria”.

Stagione che, sin qui, non ha oggettivamente visto Ibrahimovic protagonista come in passato. A suo giudizio può rientrare nell’ottica di pianificazione del Milan del futuro?

“Ibra è un campione e, in quanto tale, bisogna rispettarlo. E’ il primo a essere consapevole di non disporre la fisicità di cinque o sei anni fa, ma anche soltanto di due. Però sa gestirsi: ha un problema al ginocchio prima di Torino-Milan? Salta serenamente la partita, perché sa di non poter dare il suo contributo. Su Ibra va, inoltre, fatto un discorso a parte…”.

Prego.

“Due anni fa si presentò, dichiarando che avrebbe riportato il Milan in alto. Mi sembra che, sin qui, la promessa sia stata più che mantenuta”.

Da chi dovrebbero guardarsi maggiormente le spalle i rossoneri? E’ più pericolosa l’Inter o il Napoli?

“A mio giudizio lotteranno tutte e tre fino alla fine. Mi viene da dire che non ci si può più fidare delle previsioni in un campionato come quello italiano. E questo è estremamente positivo: è sinonimo di crescita del nostro movimento”.

Con chi potrebbe essere sostituito Kessie?

“Kessie è stato importantissimo per il Milan. Personalmente, reputo Renato Sanches un giocatore universale: giovane, in grado di giocare a calcio, intelligente tatticamente e con esperienza vincente. Inoltre bisogna tener conto della bravura di Pioli: rispetto alla scorsa stagione è cambiata infatti l’ossatura del comparto difensivo rossonero e il Milan subisce meno gol rispetto a prima”.

Ai rossoneri occorre una punta che giochi e segni con continuità?

“Non credo che il problema, in tal senso, risieda nell’assenza di una punta. Giroud, contro il Torino, non ha segnato, però il suo voto in pagella non può essere inferiore al 6.5. Piuttosto, credo che il Milan necessiti di rinforzarsi sulla trequarti, ripartendo nella giusta misura i gol. Tanto per intenderci, un giocatore “alla Berardi” potrebbe far molto comodo”.

Come vedrebbe Dybala nel Milan e nel disegno di calcio di Pioli?

“Ha colpi incredibili. Nelle trequarti farebbe faville. Da amante del calcio italiano, spero – in primis - che resti nel nostro campionato”.

Botman potrebbe risultare, a livello di impatto, un “nuovo” Theo Hernandez?

“Mi sembra una situazione diversa, perché su Theo Hernandez non si riponevano molte aspettative: arrivava in rossonero, con la percezione che avesse fallito la chance Real Madrid. Botman invece, seppur ancora grezzo, è uno dei difensori più potenti in circolazione. Con Maignan e Tomori – oltre alla riserva di lusso Kalulu – andrebbe a comporre un terzetto mica da poco!”. Milan, alternativa di lusso a Sanches! Le ultime news di mercato >>>

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