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Gullit: “Al Milan avevamo sempre fame. Contro il Como ci fu il cambio di mentalità”

Donato Bulfon

L'ex campione del Milan, Ruud Gullit, ha così parlato in occasione della premiazione della Hall of Fame del calcio italiano a Firenze
00:26 min

In occasione della premiazione della Hall of Fame del calcio italiano a Firenze, ecco alcune dichiarazioni dell'ex campione del Milan, Ruud Gullit, come riportate da gianlucadimarzio.com.

Il cambio di look: "La vita è come un libro, per questo ho deciso di tagliarmi le treccine. E' bello avere la notorietà, ma in certe occasioni è importante avere anche una vita privata".

Sulla dedica del "suo" Pallone d'Oro: "Decisi di dedicarlo a Nelson Mandela per tutte le sue battaglie. Un calciatore non deve pensare solo a giocare bene, ma deve pensare anche a dare una mano a chi è meno fortunato".

Sull'Italia e l'amico Costacurta: "Faccia da angelo e diavolo in campo. L'Italia mi ha insegnato tanto, devo solo dire grazie. Ho visto una grande passione di apprezzare la bellezza delle cose. Quando giocavo io, la Serie A era il massimo e il top al mondo, sono onorato di ricevere questo premio".

Sui suoi anni al Milan: "Tanta era la pressione, era difficile goderci le vittorie. Avevamo fame, sempre. Soltanto dopo ho capito l'importanza di quello che avevamo fatto. Abbiamo capito di essere forti in quel 5-0 al Como in 10 contro 11, non era cosa usuale in Italia. Lì c'è stato il cambio di mentalità, spero che il Milan rinasca e torni a vincere".

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