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Tanti acquisti, poche certezze: i primi dubbi sulle scelte di Mirabelli

Redazione

Il DS Mirabelli, la scorsa estate, ha rinnovato completamente il Milan e preso tanti giocatori importanti, ma forse non è tutto oro quel che luccica

Sono bastate sette giornate di campionato per far emergere seri dubbi sulla qualità della faraonica campagna acquisti condotta in estate dal plenipotenziario rossonero Massimiliano Mirabelli. Una rosa, quella del Milan, stravolta da undici nuovi arrivi, costati più di duecento milioni di euro ed osannati da tifosi ed addetti ai lavori: ma i primi riscontri dal campionato sono stati negativi. I rossoneri stazionano a metà classifica, distanziati di ben nove punti dalla vetta e con tre brucianti sconfitte che ne hanno già certificato le difficoltà tecnico-tattiche.

In difesa, il neo capitano Leonardo Bonucci, nonostante i proclami di inizio stagione, non si è ancora espresso sugli standard qualitativi attesi facendo sorgere dubbi sulla sua capacità di adattamento ad una realtà completamente nuova. Migliore è sembrata la capacità di Ricardo Rodriguez di calarsi nel ruolo di esterno sinistro in cui svolge, con continuità di rendimento, le due fasi: giocatore di discreta personalità, l'elvetico non è uomo che cambia la partita ma la sua regolarità è di buon auspicio. Da rivedere Mateo Musacchio: l'argentino ha doti tecniche non comuni ma è parso ancora lontano il suo ambientamento in un modulo difensivo a tre e precario l'affiatamento con Bonucci e Romagnoli. Non giudicabile Andrea Conti, la cui buona impressione iniziale è sospesa a causa del grave infortunio che ha privato il Milan di un promettente esterno di destra dalle spiccate qualità offensive.

La mediana è il reparto in cui il Milan ha mostrato maggior discontinuità di rendimento: ancora alla ricerca di un assetto tattico stabile e di una condizione atletica accettabile, hanno brillato solo a tratti  l'ivoriano Frank Kessié, vero protagonista della travolgente estate milanista ma in difficoltà atletica in campionato per l'eccessivo minutaggio accumulato, e il regista Lucas Biglia, maestro di gioco, ma spesso lento e comunque privo di compagni di reparto all'altezza del suo calcio.

Andamento a corrente alternata anche per il pacchetto offensivo: grazie alle giocate di André Silva e Hakan Calhanoglu, poco brillanti e ancor meno utilizzati in campionato, il Milan ha sfondato in Europa League. I due sono parsi in ritardo di condizione e necessitano di una maggiore conoscenza del campionato italiano. Quella che per intenderci ha Kalinic, bomber di buona affidabilità che necessita di maggior supporto offensivo. Luci ed ombre anche per Fabio Borini, bravo a reinventarsi, per grinta e carattere, come esterno, in attesa che Montella rilanci a dovere Suso. Un Milan dai troppi punti interrogativi, che aspetta i suoi nuovi campioni per ritornare protagonista.

Enrico Maggioni

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